C'è il «Parco Miniere del Lagorai» La rete museale si evolve

Da «Parco Minerario Alta Valsugana e Bersntol» a «Parco Miniere del Lagorai»: cambia nome la rete museale delle miniere dell’Alta Valsugana, una rete in espansione che ora si è dotata anche di una nuova carto-guida, una mappa del territorio del parco ma integrata con il tessuto economico locale ed aperta al mondo turistico.


Tutte queste novità sono state presentate venerdì sera nella sala Rossi della Cassa Rurale, a Pergine, alla presenza del presidente del Parco Minerario, Mauro Stulzer, del vicepresidente Giorgio Zampedri e di un folto pubblico di operatori economici e turistici, cui era rivolta in particolar modo la serata.


Dopo la presentazione del progetto del Parco da parte del presidente Stulzer, è stato Pino Putignani , per conto di Nitida Immagine srl, l’agenzia di comunicazione che ha curato la nuova veste grafica e la parte dedicata al marketing, a illustrare le potenzialità del nuovo «marchio»: il nuovo logo infatti richiama, in maniera stilizzata, la catena montuosa del Lagorai e sarà utilizzato per riconoscere tutti i siti del Parco, grazie anche a pannelli informativi. La miniera di Calceranica, in tal senso, grazie al contributo del Gal Trentino Orientale, potrà divenire una vera e propria moderna sede museale.


Marco Barbieri , geologo e cartografo digitale, ha curato invece la parte meramente cartografica della nuova carto-guida, importandola anche sulla piattaforma web (allo studio anche l’applicativo per smartphone) in modo da poter offrire dei veri e propri «pacchetti vacanza» per i turisti, fra visite nel Parco, percorsi nella natura, segnalazione delle strutture ricettive ed altri siti e luoghi di interesse.


Come ha infatti spiegato il vicepresidente Zampedri, finalità di questo primo incontro e della carto-guida, è quella di incontrare gli operatori turistici interessati per stimolarli a far parte del Parco e in tal modo consentire uno sviluppo del territorio. L’adesione al progetto permetterebbe agli operatori turistici di venire «segnalati» sulla carto-guida (la cui tiratura prevista è fra le 5.000 e 6.000 copie): «Lo scopo finale - ha detto Zampedri - è quello di creare una forte sinergia fra ente pubblico e gli operatori privati, per sviluppare il territorio. Il Parco sarà vetrina del nostro splendido territorio».


Sulla nuova carto-guida sono segnalati 166 chilometri di percorsi studiati appositamente per le ebike, 58 geositi, 10 info point, oltre agli 8 musei che compongono il Parco e a numerosi altri itinerari di geotrekking.


In cantiere, il Parco ha ora anche un corso di geoturismo indirizzato a tutti gli operatori turistici che aderiranno al progetto: quattro serate (tre di teoria e una uscita sul campo) per scoprire tutte le potenzialità (ancora inespresse e da sfruttare) del territorio, molto ricco dal punto di vista dell’attività mineraria.

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