«No alla Valdastico» Tre sindaci preoccupati

Il tema della Valdastico tiene banco da parecchi anni, ma ultimamente le tensioni sono cresciute anche per un’ipotetica uscita in Valsugana, tra Caldonazzo e Levico. In prima linea ci sono sempre stati i cosiddetti comitati «No Valdastico», ma recentemente anche le amministrazioni comunali direttamente coinvolte (Caldonazzo, Calceranica, Altopiano della Vigolana) si stanno muovendo, esprimendo tutta la loro preoccupazione.

I sindaci Giorgio Schmidt, Cristian Uez e David Perazzoli, dopo aver partecipato ai numerosi incontri sul territorio, hanno anche istituito delle apposite commissioni comunali con l’intento di dare ufficialità e peso anche alla posizione dei loro Comuni. La loro voce si fa nuovamente e fortemente sentire, questa volta con una lettera aperta ai candidati alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo e anche agli amministratori provinciali, perché discutano del tema consentendo ai cittadini di trarre le loro conclusioni in vista del voto. Il tema della Valdastico, infatti, è tornato prepotentemente alla ribalta durante la campagna elettorale, e il presidente Ugo Rossi, assieme al ministro delle Infrastrutture Delrio, è stato oggetto delle accuse di quanti si oppongono alla realizzazione dell’autostrada: una delle principali critiche che vengono mosse è il mancato coinvolgimento delle amministrazioni comunali coinvolte nel piano decisionale e, di conseguenza, il mancato ascolto della voce del territorio.

«Richiamando le deliberazioni assunte sul tema dai rispettivi consigli comunali negli anni 2015 e 2017 -scrivono i sindaci nella lettera - confermiamo la nostra contrarietà al progetto di collegamento tra il Veneto e il Trentino, con uscita in zona laghi di Caldonazzo e Levico. Ci opponiamo a qualunque ipotesi di realizzazione della Valdastico che possa compromettere dal punto di vista idrogeologico il massiccio della Vigolana, confermiamo di difendere in tutte le sedi e con tutti i mezzi disponibili la salute dei cittadini e dell’ambiente e di manifestare nelle sedi istituzionali la ferma contrarietà ad un’opera autostradale che può rivelarsi potenzialmente pericolosa per la salute pubblica e devastante sotto il profilo ambientale e paesaggistico per il nostro territorio e per la quale è stata omessa qualsiasi analisi di costi e benefici».

Inoltre, sono varie le richieste all’amministrazione provinciale: dall’essere informati direttamente sullo stato della progettazione all’effettuare un contraddittorio per dimostrare come la Valdastico non risolverebbe i problemi di traffico sulla Statale 47 della Valsugana, dal fare analisi idrogeologiche in contraddittorio con le amministrazioni comunali interessate per escludere ogni problema alle falde acquifere all’escludere qualsiasi infrastruttura che possa deturpare la Valle del Centa, «una delle ultime valli non intaccate dal punto di vista urbanistico e naturale». Inoltre i sindaci chiedono che vengano svolti interventi efficaci per mettere in sicurezza l’attuale tracciato della Statale della Valsugana, di essere informati sul sistema di smaltimento dei fumi per escludere danni ambientali e di conoscere come saranno gestite e smaltite le terre o i rifiuti di scavo.

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