Una Spa alla Masera di Levico L'idea di un giovane ingegnere

La Macera tabacchi di Levico rivive come un moderno e nuovissimo centro wellness nella tesi di laurea magistrale in Ingegneria Edile Architettura del levicense Federico Dallago, classe 1992.

Il giovane si è laureato all’Università di Trento alla fine del mese di gennaio, presentando alla commissione un progetto di refurbishment (ristrutturazione) architettonico e strutturale per proporre un nuovo punto di vista per il mantenimento di questo grande edificio, fornendo una possibile alternativa alla sua demolizione nell’ottica di una crescita della comunità.

L’edificio, alquanto chiacchierato negli ultimi tempi, ha attirato la curiosità del neo-ingegnere: «la Masera rappresenta uno dei nodi fondamentali per Levico, con una posizione centralissima, sotto il Parco asburgico e di grande interesse per la cittadinanza. Forse il mio progetto arriva tardi» ha spiegato alludendo all’accordo, stipulato tra Comune e Provincia nel 2015, che ne prevede l’abbattimento «ma mi auguro aiuti a rendersi conto che si poteva fare dell’altro».

Un lavoro complesso e completo, che comprende anche l’analisi dei costi del recupero strutturale ed è partito dall’esame delle richieste e degli sviluppi futuri di un centro turistico come Levico «che da ormai un secolo ha fatto della cultura termale il proprio punto di forza, su cui focalizzare le risorse».

Una tesi progettuale, quella dell’ingegnere Dallago, tra ristrutturazione e creazione di nuovi spazi esterni ed interni «per trasformare la Macera, con un’alternativa valida alla demolizione che mantenga la memoria e sia fonte di nuove possibilità per l’economia della cittadina, in una SPA unendo l’ampia superficie dell’edificio (3500 metri quadrati divisi su 4 livelli) con la miglior risorsa presente sul territorio, l’acqua». Molte sono state le proposte giunte negli anni per il riuso dell’immobile, «ma tutte scartate poiché di poco interesse. Ora, alla vigilia della demolizione dell’edificio, vorrei proporre una via alternativa; a sostegno del recupero c’è anche una perizia approntata dalla ditta ESCengineering che ha valutato il comportamento degli elementi strutturali in esercizio di carico; non ho potuto consultare personalmente i risultati dei test, ma i tecnici comunali mi hanno riferito che le mura perimetrali sono in buono stato e quindi assolutamente recuperabili all’interno del mio progetto».

Ma come convertire un «ecomostro» in un prestigioso e modernissimo centro wellness sul modello di quelli altoatesini e nord-europei? «All’interno dei muri perimetrali s’inserirà un nuovo sistema strutturale metallico per controventare l’edificio. Il progetto prevede un percorso benessere che proponga un’offerta valida alla crescente domanda tramite la realizzazione di immagini fotorealistiche. La creazione di un nuovo centro wellness-fitness-relax potrebbe essere una soluzione per rinnovare la proposta nel terziario di una città che sta facendo i conti con gli anni della crisi».

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