"Valdastico solo per pochi"

La Valdastico serve solo per gli interessi di pochi, e non risolverà il problema del traffico della Statale 47, ma anzi lo aumenterà: questo il tema della serata (ma ne sono previste altre, per non far calare l’attenzione sul tema) organizzata dal gruppo «No Valdastico nord» della Valsugana, l’altra sera a Caldonazzo, in una casa della cultura traboccante di persone provenienti da tutta la Valsugana ed anche dal Veneto. Presenti anche i sindaci di Caldonazzo, Calceranica e dell’Altopiano della Vigolana.

In apertura di serata, Alex Faggioni, attivista del gruppo della Valsugana, ha fatto brevemente il riassunto della situazione sulla Valdastico in questi ultimi anni, fra annunci e smentite da parte dei politici in campo (i governatori della Provincia di Ugo Rossi e del Veneto Luca Zaia, oltre al ministro Graziano Delrio), tanto che è stato coniato per l’occasione un nuovo acronimo per la strada tanto dibattuta: dall’antica Pi.Ru.Bi. (derivante dai cognomi dei politici interessati di allora, Piccoli, Rumor e Basaglia), si può passare oggi ad un più laconico Ro.Za.De., termine che in dialetto trentino ben esprime il sentimento degli attivisti nei confronti della Valdastico (in dialetto il termine «rozada» indica un lavoro fatto male, alla meno peggio).

Un altro storico attivista del gruppo, Emanuele Curzel, ha ricordato poi come ad agosto di quest’anno ci sarà la presentazione della progettazione viabilistica al Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica) e che quindi il tempo, anche per quanto riguarda il versante trentino, è agli sgoccioli dopo che in Veneto già sono partiti gli espropri.

Quindi l’ospite della serata, il giornalista Luca Martinelli, ha spiegato tutti i retroscena economici che stanno dietro alla decisione di voler realizzare quest’autostrada: «Quest’anno sono esattamente 50 anni che si parla di Valdastico - ha detto Martinelli - ma non è assolutamente il caso di abbassare la guardia in merito. E non dobbiamo nemmeno credere a quelle notizie, che potremmo chiamare fake news, che vogliono farci credere che la Valdastico servirà all’Europa. La realizzazione della Valdastico è solo un tassello di un losco gioco di potere e di interessi economici legati alle proroghe delle concessioni alle società autostradali. Un giro che garantirebbe, da qui al 2026, un guadagno di oltre 400 milioni di euro puliti».

Al termine della relazione di Martinelli, si sono presentati anche alcuni attivisti della Comunità «Salviamo la Valdastico», che sul fronte veneto si battono per il rispetto ed il mantenimento del territorio, aiutando anche le persone interessate dai lavori o a dagli espropri e che sono state abbandonate dalle istituzioni pubbliche venete.

Fra le numerose testimonianze a sostegno, in conclusione di serata, quella dell’ex sindaco di Levico, Carlo Stefenelli, che non ha risparmiato le sue critiche: «La Valdastico e gli ultimi voltafaccia di questi anni - ha detto Stefenelli - dove prima il Trentino si diceva contrario e poi invece si è seduto al tavolo delle trattative, è una squallida pagina del centro-sinistra autonomista trentino. Siamo arrivati alla follia più totale, e va fermata subito. I cittadini non sono stati minimamente presi in considerazione, non c’è stato alcun confronto. Ricordiamoci che fra poco più di un mese ci saranno le elezioni».

Questa prima e calda serata, come detto, nelle intenzioni del gruppo valsuganotto è stata solo la prima di una serie: il prossimo incontro, come annunciato l’altra sera, dovrebbe tenersi già entro la fine di gennaio.

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