Borgo, Dalledonne si dimette Patto per appoggiare Galvan

La data in calce è quella del 1° ottobre. Sopra ad essa c'è un elenco preciso in tredici punti per un documento programmatico che ha tanto il sapore di voler mettere diverse cose in chiaro.
E, prima dei punti programmatici, un cappello politico che potrebbe tradursi in questo modo: nessuno scherzo per il dopo Fabio Dalledonne. Sì, perché nel documento si dice chiaramente che il sindaco si dovrà dimettere poiché si candiderà alle elezioni provinciali del prossimo anno, previste per l’autunno.
 
Ma non solo. Il documento contiene due precise volontà, entrambe messe nero su bianco, e dovrà essere firmato da tutti i consiglieri di maggioranza, allo scopo di blindare la coalizione fino alla sua fine naturale prevista per il 2020. 
L’intenzione del sindaco Fabio Dalledonne di dimettersi per candidarsi alle prossime elezioni provinciali con una lista vicina all’attuale consigliere provinciale Rodolfo Borga scompagina dunque la poltica borghigiana dove la decisione del primo cittadino, si legge nel documento, avrà come conseguenza «contestuale» anche le dimissioni dell’assessore Rinaldo Stroppa.
Tredici punti che dovrebbero essere condivisi da tutti i consiglieri dei due gruppi di maggioranza, ma con alcuni passaggi davvero importanti. «Il gruppo Borgo e Olle Bene Comune - si legge - nutre forti perplessità nel proseguire con l’attività politica e amministrativa in seno alla maggioranza. Motivazioni espresse in più occasioni e in più sedi».
 
Parole che pesano come un macigno. «Ma, per senso di responsabilità - aggiungono gli estensori del documento prima di elencare i tredici punti - con questo documento vogliamo mettere in chiaro diversi aspetti sicuri che, come una stretta di mano tra persone intelligenti e responsabili, si renderà il prossimi futuro più  chiaro, sereno e costruttivo per tutti».
Detto della volontà del sindaco di candidarsi alle provinciali e delle dimissioni di Stroppa, tutta la maggioranza dovrà sostenere il vicesindaco Enrico Galvan «in modo trasparente e condiviso nella fase di transizione, per proseguire il lavoro politico programmatico e proporre lo stesso Galvan candidato sindaco alle successive elezioni comunali». 
 
Tutti d’accordo, si legge testualmente nel documento, anche nel «non promuovere azioni di contrasto o candidature in contrapposizione e di fare quadrato attorno alla proposta di Enrico Galvan quale prossimo sindaco di Borgo». In altre parole: nessuno scherzo o trappola, ma proseguire sulla strada intrapresa. Un documento politico programmatico impegnativo. 
Per Borgo, a quanto pare, si apre una nuova stagione politica ed amministrativa. Fabio Dalledonne, secondo quanto si legge nel documento, ha deciso di correre per le provinciali, con Enrico Galvan che, presumibilmente verso dalla fine della prossima estate, farà da traghettatore verso le prossime elezioni comunali.
 
Nessuna crisi in arrivo, né in giunta, tantomeno in consiglio anche se questo documento ha tutta l’aria di essere una sorta di «memorandum» nei confronti di coloro i quali volessero smarcarsi politicamente.
Altro punto: «Tutti i membri della maggioranza collaboreranno tra loro con una programmazione partecipata e continua alle azioni delle giunta - si legge - evitando qualsiasi forma di delegittimazione pubblica o privata. Garantiamo il nostro sostegno al mondo dell’associazionismo locale e all’azione dell’apparato tecnico-amministrativo comunale, senza delegittimazione del lavoro svolto e comunque aprendo eventualmente un confronto chiaro e partecipato all’interno della maggioranza».
Infine, si legge che gli accordi pre o post elettorali «saranno definiti in condivisione dall’attuale maggioranza, su proposta del futuro candidato sindaco».
 

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