L'ecomostro a Passo Cereda finalmente si potrà demolire

È in arrivo, dopo decenni di abbandono, la demolizione definitiva dell’ «ecomostro» dell'ex colonia

È in arrivo, dopo decenni di abbandono, la demolizione definitiva dell’ «ecomostro» di passo Cereda, l’ex colonia don Bosco. Nell’ultima seduta il consiglio comunale di Primiero San Martino di Castrozza ha approvato infatti all’unanimità, in seconda seduta e dunque definitivamente, la delibera del piano attuativo, che dà potere al sindaco di firmare la tanto agognata convenzione per la demolizione dell’edificio, sito a Passo Cereda, utilizzato da sempre come colonia.
 
L’operazione era già stata avviata dal disciolto comune di Transacqua, prima della fusione. Il 10 dicembre 2015 la nuova legge Daldoss concedeva l’autorizzazione a costruire nuovi edifici per finalità turistiche e ricreative, previa demolizione di edifici fatiscenti. 
Questo piano attuativo riguarda la proprietà del signor Roberto Zaghetto, industriale veneto che aveva acquistato la colonia; già un anno fa si era detto disponibile a demolire la colonia a sue spese in cambio della concessione edificiale per due villette da destinare alle vacanze della sua famiglia.
 
Ora, con la convenzione, si impegna, prima del rilascio della concessione edilizia, prestando garanzia finanziaria pari a 50.000 euro, a demolire a sue spese l’edificio esistente e smaltire i materiali di risulta, entro sei mesi dalla firma dell’accordo. L’edificio esistente ha un volume di 4100 metri cubi; ora viene concessa la possibilità di costruire nuove unità locative con una riduzione del 65% della cubatura, pari a 1400 metri cubi. 
Sono previste in questo nuovo progetto due unità bifamiliari separate, con altezza massima di due piani. Questi edifici, si sottolinea, saranno per tempo libero e vacanze secondo le direttive della legge Gilmozzi, che li rende in questo modo più appetibili al mercato turistico da cui provengono le maggiori richieste.
 
Il proprietario si prende in carico le opere di urbanizzazione primarie quale l’allacciamento alla rete acquedottistica ed elettrica che poi saranno cedute all’amministrazione la quale si tutela con una fideiussione, che verrà stracciata solo dopo la realizzazione di queste opere.

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