Moria di pesci nel laghetto Forse è colpa del freddo

di Valentina Fruet

Un’altra morìa di pesci in Valsugana. Dopo quella del mese scorso che ha interessato il tratto del fiume Brenta nel Comune di Caldonazzo, nei giorni scorsi sono stati segnalati sui social parecchi pesci morti nel laghetto di Tenna in località Alberé e i cittadini allarmati hanno provveduto a informare il corpo dei Vigili del fuoco volontari di Tenna che, giunti sul posto, hanno avvertito la Stazione forestale di Pergine Valsugana che nella giornata di domenica ha effettuato i dovuti controlli insieme all’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente.

Sul posto anche il sindaco di Tenna, Antonio Valentini, per assicurarsi che non ci fossero problemi legati all’ambiente e alla qualità delle acque: «i risultati ufficiali delle campionature fatte da Appa ancora non li abbiamo - ha detto, - ma, da un colloquio con gli agenti della Forestale, sembra che la causa della morte dei pesci sia un fenomeno naturale dovuto all’eccessivo freddo della passata stagione invernale».
 
A quanto pare infatti il laghetto, che pur essendo molto piccolo ospita una grande quantità di fauna ittica, nei mesi scorsi a causa delle basse temperature si è ghiacciato più del solito e quasi completamente in un momento in cui il livello era basso, provocando la morte di alcuni degli animali per schiacciamento e per scarsità di acqua e ossigeno.

Nonostante non ci siano ancora i risultati ufficiali «possiamo affermare che la qualità dell’acqua è buona» ha detto il sindaco, e rassicurare i cittadini che hanno segnalato l’accaduto ed erano preoccupati che si trattasse di fenomeni di inquinamento o dovuti a cantieri nelle vicinanze. Non solo i pesci hanno sofferto per la mancanza di acqua, ma così anche alcune delle tartarughe che vivono nello specchio lacustre (pare che siano almeno sei); «sono sempre di più le specie non autoctone che vengono liberate nel lago e danneggiano la fauna e purtroppo il nostro laghetto, trovandosi sulla strada ma comunque in un posto isolato, è molto soggetto a questo fenomeno».

Ma le tartarughe che sono state avvistate la scorsa estate nelle acque, come si legge sui social, non sembrano la causa della strage, anche se si tratta di specie che è vietato commerciare dai primi anni 2000 perché altamente infestanti e pericolose per la fauna locale se inserite nell’ambiente.

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