Vetriolo per turisti? Cartoline di degrado

«Case deserte e ruderi come in Siria»: la denuncia sul settimanale di annunci. Vincoli urbanistici e paesaggistici, l'assessore comunale Acler: «Non possiamo fare nulla»

di Valentina Fruet

«Cartoline da Aleppo? No, da Vetriolo». Questo il titolo di una breve, ma significativa inserzione sul primo numero dell’anno del settimanale di annunci Bazar: un’inserzione che riguarda lo stato della località termale che da decenni ha perso la sua attrattività turistica e ora versa in una triste condizione, fatta eccezione per alcune attività che ancora resistono e sono punto di ritrovo per levicensi e turisti.

Firmato da una famiglia milanese in vacanza in Trentino, corredato di fotografie decisamente poco attraenti, lamenta lo stato delle costruzioni e dei giganteschi alberghi un tempo fiorenti abbandonati da molti anni.

Levico, meta invitante nel periodo invernale per l’attrattività esercitata anche fuori regione dal Mercatino di Natale Asburgico e dalle piste della Panarotta, negli ultimi mesi ha ospitato parecchi turisti provenienti da tutta Italia e da alcuni paesi europei.

A quanto pare alcuni di questi, come suggerito da brochure e volantini promozionali, non si sono limitati a visitare la cittadina, il lago e il centro storico, ma hanno deciso di «curiosare» nei dintorni scoprendo qualcosa di diverso e insolito, ecco il testo dell’inserzione:

«Nei nostri giri siamo capitati a Levico Terme e abbiamo deciso di salire sulla montagna che la sovrasta che abbiamo scoperto chiamarsi Vetriolo-Panarotta. Appena giunti al centro abitato ci è parso di essere in guerra. Contrariamente a quanto decantato dai dépliant pubblicitari, ci siamo trovati di fronte un mucchio di case deserte e ruderi pericolanti che manco in Siria...

Alcuni ruderi, come quello dell’Albergo Trento sono davvero pericolanti e pericolosi per chi ci passa nelle vicinanze: vetri e calcinacci potrebbero cadere e ferire qualche escursionista, ma non vi è traccia di recinzioni o protezioni. Come è possibile tutto ciò? In Trentino, poi?».

Il «centro abitato» di Vetriolo appare indubbiamente deludente agli occhi di qualunque visitatore: a ricordare l’antico splendore restano edifici fatiscenti, enormi e inutilizzati da anni e le case-vacanza vuote perché popolate soltanto d’estate.

Per il rilancio della zona sono stati recentemente fatti alcuni investimento dall’amministrazione comunale e dall’Azienda per il Turismo che hanno deciso di puntare sul parapendio rifacendo anche parte dell’illuminazione pubblica proprio per aiutare le poche attività rimaste e che credono nel futuro della località; ma, come si dice, anche l’occhio vuole la sua parte e purtroppo l’attuale amministrazione, come le precedenti, ha le mani legate se si tratta di migliorare le condizioni degli edifici che «sono tutti di privati» ha ricordato l’assessore al turismo Werner Acler.

«Anche per la questione della sicurezza possiamo fare poco: se gli edifici non si trovano su strade comunali non c’è nessun obbligo da rispettare e garantire il decoro della zona sta solo nella sensibilità del privato».

L’Albergo Trento «è effettivamente sulla strada pubblica, ma la parte più compromessa e pericolante si affaccia sul piazzale privato che fungeva da parcheggio» ha spiegato l’assessore aggiungendo con rammarico che «tante volte l’impegno dell’amministrazione per dare un attimo di respiro a zone difficili, non è contraccambiato».

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