Mercurio da acciaieria Nuova protesta a Borgo

Il Comitato 26 gennaio: «Sono morte altre due mamme. Situazione sanitaria preoccupante. Tumori e malattie respiratorie, serve una seria indagine epidemiologica»

di Andrea Tomasi

Nuova protesta dei cittadini contro l’Acciaieria Valsugana. Per domani è stato annunciato un sit-in in occasione del mercato di Borgo.

Una protesta civile che si ripeterà anche mercoledì 28 dicembre con le stesse modalità e gli stessi orari: dalle 9 alle 13 con spazio/gazebo a ridosso del ponte a lato degli uffici postali.

«A seguito della situazione ambientale sempre piú critica in Valsugana - non ultime le accertate emissioni di mercurio prodotte dallo stabilimento siderurgico alle porte del capoluogo - e della sempre piú preoccupante situazione sanitaria che affligge la popolazione della Valsugana, che proprio nei giorni scorsi ha perso altre due giovani mamme, il Comitato 26 gennaio sarà presente a Borgo Valsugana nei giorni di mercato» si legge su una nota.


Il comitato cittadino chiede di avviare «una seria ed estesa indagine epidemiologica sulle patologie con riconosciute cause legate all’inquinamento ambientale, quelle tumorali in primis». «È giá stato fatto e pubblicato uno studio epidemiologico sugli operai che lavorano nello stabilimento siderurgico, dimostrando una piú elevata mortalitá. È ora di estenderlo a tutta la popolazione della valle» dicono.

Atro obiettivo è l’avvio di una denuncia per disastro ambientale. Si citano i 7 studi fatti dai medici Montanari e Gatti (Nanodiagnostics ) sulle biopsie tumorali di persone «purtroppo decedute ed alcune riuscite a guarire». «In tutte sono stati riscontrati, chi in dosi massicce chi meno, frammenti d’acciaio».

E poi si vuole estendere la rete di misuratori delle temutissime polveri sottili (PM2.5) affiancandoli con piccole stazioni meteo per interpretare correttamente i dati. «Da giugno 2016 il Comitato 26 Gennaio sta misurando le polveri ipersottili nell’area di Borgo Valsugana mediante uno strumento acquistato negli Stati Uniti». Le polveri ipersottili sono considerate micidiali per la salute. «I primi risultati indicano un inquinamento pesante dell’aria».


 


Che nell’aria di Borgo Valsugana e dintorni sia stato immesso mercurio lo ha confermato anche la Provincia. Il provvedimento di diffida - come raccontato dall’Adige - porta la data del 6 settembre. Quel giorno l’Appa e la Provincia hanno imposto all’Acciaieria Valsugana la sospensione dell’attività per un tempo determinato. Il motivo? «In occasione del terzo campionamento annuale, per verificare la presenza dell’inquinante mercurio, abbiamo riscontrato un marcato superamento del limite di legge». Così l’assessore provinciale Mauro Gilmozzi, nella sua risposta al consigliere provinciale dei Cinque Stelle Filippo Degaperi.

L’esponente grillino si è basato sui dati di Legambiente, riferiti allo stabilimento di Borgo: dati preoccupanti, anche se riferiti al 2010. «I nostri controlli vengono effettuati in occasione delle ispezioni ordinarie, previste nel Piano di Monitoraggio e controllo (PMC) con cadenza annuale. Nel 2015 erano stati rispettati tutti i limiti imposti dall’AIA, a settembre no. Ed i risultati delle analisi sono stati comunicati al sindaco di Borgo Fabio Dalledonne e all’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari».

Ancora Gilmozzi: «Le emissioni, nel caso del mercurio, devono rispettare le soglie stabilite dalla normativa vigente: 10 chili all’anno per le emissioni in aria, 1 chilo all’anno per quelle in acqua e nel suolo. Limiti, in Trentino, decisamente più restrittivi di quelli nazionali».

Una risposta che non è piaciuta a Degasperi. «Mi chiedo, dopo aver letto la risposta dell’assessore, se non sia il caso di imporre un monitoraggio continuo, invece di un controllo semestrale. Il mercurio, infatti, è influenzato dalla materia prima lavorata ed è sufficiente caricare rottame esente da Hg al momento del controllo, per falsare i risultati».

I dati diffusi da Legambiente avrebbero dovuto portare, già da tempo, ad un innalzamento dell’attenzione riguardo il mercurio, ma così non è stato

Tra il 2011 ed il 2015, secondo Gilmozzi, in tutti i campioni prelevati nell’area di Borgo, in posizioni e profondità più disparate, i valori restituiti sono risultati inferiori ai limiti fissati dal D.M.471/99 pari a 1 mg di mercurio per chilo di terreno nelle aree destinate a verde pubblico, priva e residenziale. «Non ci sono problemi di incompatibilità con le politiche ambientali e di valorizzazione del territorio».

A fronte di questa risposta avevano rispedito la "palla" in Piazza Dante a Trento, sede della Provincia: «La situazione meteorologica ed orografica della Valsugana non giustifica l’ottimismo di Gilmozzi quando parla di diluizione dell’inquinante sul territorio. Al contrario, c’è da aspettarsi una ricaduta pesantissima sulla popolazione dell’abitato limitrofo. Quanto al mancato superamento del limite di Hg nei terreni è citato a sproposito. Se fosse già stato superato il limite per kg di terreno saremmo dinanzi ad un disastro ambientale. Sarebbe piuttosto da valutare la derivata prima dei valori di Hg attorno all’acciaieria».

«I dati diffusi da Legambiente avrebbero dovuto portare, già da tempo, ad un innalzamento dell’attenzione riguardo il mercurio, ma così non è stato».


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