Levico, sui rifiuti niente porta a porta e resta la tariffa di svuotamento

Affollata serata informativa tenuta da Amnu. Perplessità sulle scelte prese dall'azienda diretta da Roberto Bortolotti

di Valentina Fruet

Numerosi i levicensi presenti alla serata informativa indetta da Amnu e dall’amministrazione sulla nuova modalità di raccolta degli imballaggi leggeri, che dal primo novembre entrerà in funzione con l’installazione delle calotte per il conferimento dei rifiuti. 
 
Molti dei presenti spingevano per la modalità di raccolta porta a porta che è «impossibile da realizzare per un sistema automatizzato come quello di Amnu» ha spiegato il direttore generale Roberto Bortolotti, e che sarebbe più dispendiosa, come prova il confronto delle tariffe: per valorizzare la richiesta sono state presentate le oltre 500 firme raccolte solo nel territorio di Levico che non serviranno a molto dato che «ormai le cose non si possono cambiare» ha detto il sindaco Michele Sartori «la modalità di raccolta resterà questa e togliere, come chiedete, la tariffa di 0.15 centesimi a svuotamento, è impossibile perché questo è ciò che è stato deciso dalla conferenza dei sindaci». 
 
Portare i rifiuti al CRM di Barco di Levico, soluzione più logica ed ecologica, come ha sottolineato una presente, non è così agevole in quanto la strada per raggiungerlo è stretta, a doppio senso e pericolosa da percorrere in auto: «Il problema è noto da anni - ha risposto il sindaco - e ci siamo già attivati per risolverlo». Sembra siano in corso delle trattative con la Provincia per realizzare un altro collegamento il prima possibile, oppure allargare la stradina di campagna che spesso trova in difficoltà anche i mezzi della stessa Amnu. 
 
Ma cosa effettivamente si può versare nei contenitori per gli imballaggi leggeri e quanto di questo viene riciclato? Ci sono distinzioni sottili e «la materia è complessa» ha ammesso Bortolotti; «nei contenitori blu si possono conferire imballaggi in plastica, tetrapack e alluminio, come flaconi, bottiglie, lattine, vasetti di yogurt piatti e bicchieri di plastica, vaschette, ma sono esclusi e vanno nel secco residuo, le forchette in plastica, penne, lamette da barba e tutti i poliaccoppiati, ciò che è costituito da più materiali diversi». Di tutti questi rifiuti però solo flaconi e bottiglie in plastica ben puliti vengono riciclati a tutti gli effetti e sono quindi «preziosi» per l’azienda: tutto il resto, che si differenzia portandolo all’isola ecologica o pagandone il conferimento, viene separato e finisce nel termovalorizzatore insieme al secco residuo. 
 
«A che pro far differenziare anche vasetti dello yogurt e bicchieri in plastica, facendo pagare 0,15 euro a svuotamento se dal punto di vista ambientale ed ecologico si ottiene lo stesso risultato buttandoli nel secco?» ci ha chiesto un cittadino a margine della serata «non sarebbe più logico adottare il sistema bavarese e austriaco per cui si differenzia solo ciò che può essere riutilizzato?». 
 
Questo però è il sistema adottato da Amnu e dalla conferenza dei sindaci che nonostante il malcontento generale e le varie raccolte firme, non cambierà. Da parte dei cittadini c’è tuttavia la speranza che, come promesso, questo porti ad una riduzione della bolletta, ed è per questo che è stata chiesta a gran voce, e accettata volentieri da Bortolotti e dall’amministrazione, una riunione tra un anno per conoscere i risultati del nuovo sistema e poter fare un bilancio dati alla mano.

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