Caldonazzo: «Vigileremo sulla Valdastico»

Il consiglio comunale vara un "osservatorio"

di Valentina Fruet

Ancora una volta il consiglio comunale di Caldonazzo ha dimostrato grande sensibilità ambientale, votando compatto l’ennesimo provvedimento contro la realizzazione della Valdastico e schierando in prima linea tutta l’amministrazione. Si tratta, questa volta, della creazione di un gruppo di lavoro consiliare aperto anche ai cittadini e ai comitati per monitorare le eventuali decisioni della Provincia al riguardo e poter aver voce in capitolo, portando alla stessa Provincia le osservazioni di consiglieri e cittadini.

È ormai assodato che l’autostrada nel suo tracciato originale non si farà perché smisurata e sovradimensionata (secondo i dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture, verrebbe utilizzata solo da 17.150 veicoli equivalenti, di cui 3.000 provenienti dalla Valsugana che, con un totale di 45 mila vetture di passaggio al giorno, non ne trarrebbe alcun beneficio ndr), come sostenuto anche dallo stesso assessore provinciale Mauro Gilmozzi che nel mese di giugno la definiva «un’opera senza senso, in uno scenario europeo che spinge verso la mobilità su rotaia».

A preoccupare la giunta e i consiglieri invece è il parere favorevole della Provincia di Trento, emerso dal tavolo con il Ministero delle infrastrutture e la regione Veneto e dal relativo documento scritto in merito alla realizzazione di un collegamento stradale tra la valle dell’Astico, la Valsugana e la valle dell’Adige. «Con il riconoscimento dell’importanza della connessione ferroviaria che spetta al tunnel del Brennero - ha detto il sindaco Giorgio Schmidt - è venuta a mancare la valenza internazionale dell’opera e sembrava che fosse stata posta, dopo quarant’anni di lotte, la parola "fine", scritta a caratteri cubitali; ma, se l’autostrada non sta in piedi, gli enti interessati hanno trovato uno ?scenario locale di comune interesse? nel costruire un collegamento più piccolo».

Il tavolo di lavoro ha quindi deciso, visto il parere favorevole della Pat, secondo la quale una sorta di «Valdastico in miniatura» potrebbe avere ricadute positive sulla Valsugana e alleggerire la zona laghi del traffico locale (45.000 veicoli equivalenti all’altezza di Pergine verso Trento, ndr), che sussistono ancora le condizioni per la realizzazione di un collegamento.

«Più di un anno fa, in una seduta di luglio 2015 - ha continuato Schmidt - avevamo approvato all’unanimità una mozione per avere informazioni dalla Provincia a riguardo; abbiamo fatto riunioni con i cittadini, con i comitati, ma coinvolgimenti ufficiali non ce ne sono mai stati. Risulta evidente che ora la Provincia ha dato la sua disponibilità, ma le preoccupazioni sono confermate, che si tratti di un’opera autostradale o di una statale. La commissione avrà anche il compito di indagare su quale sia la ricaduta "positiva" per la zona laghi che la Pat ha visto in questa infrastruttura».

Entro due anni il progetto viabilistico dovrà essere approvato dal Cipe, e ad oggi il Comune di Caldonazzo è il solo a interessarsene in Valsugana. Ma i consiglieri vogliono in prima battuta avere i numeri per poter stabilire il ruolo effettivo dell’opera nel «salvataggio della zona laghi» che da anni fa discutere: «chi ci sa dire con precisione quanti veicoli toglierà dalle rive del lago il collegamento? Non sarà magari proprio la stessa strada a portare sulla provinciale quel traffico auto-generato di chi, da Pergine, si reca tutti i giorni al lavoro in direzione Trento e che vedrà nel nuovo collegamento una scorciatoia?».

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