Ospedale di Borgo, retromarcia sui tagli

Prima la raccolta firme della Cisl, con 200 adesioni in pochi giorni tra dipendenti ed collaboratori dell’ospedale San Lorenzo. Poi, nei giorni scorsi, la forte presa di posizione del sindaco di Borgo Fabio Dalledonne per dire «no» al taglio, dal 1° luglio, di due figure professionali dal pronto soccorso. Questa decisione avrebbe portato anche alla rotazione del personale ospedaliero tra i vari reparti e, come sottolinea in una interrogazione il consigliere provinciale di Civica trentina Claudio Cia, un risparmio di 70 mila euro all’anno per l’Azienda sanitaria. Ma l’Azienda ha fatto retromarcia.

«Ho avuto notizia da autorevoli fonti sindacali che mercoledì, anche grazie alla nostra iniziativa - scrive Fabio Dalledonne - abbiamo ottenuto un ottimo risultato per il nostro San Lorenzo: stop alle nuove disposizioni sul pronto soccorso a decorrere dal primo luglio».

Soddisfatto anche il segretario provinciale della Cisl funzione pubblica Pierachille Dalledonne per una decisione che avrebbe creato non pochi problemi all’organizzazione interna.  Nessun ridimensionamento, dunque. Anzi. «Ci sarà l’assegnazione di due oss e di un infermiere - continua Dalledonne -. Bisogna essere e determinati quando è ora di combattere in difesa dei servizi sanitari dentro e fuori l’ospedale».

Nella sua interrogazione Claudio Cia chiede «se questo agire a pizzichi e bocconi, volto a erodere progressivamente le certezze sull’ospedale, privi i cittadini del diritto di essere informati e poter essere parte attiva e non passiva nelle scelte che li riguardano». «Perché - conclude - la Provincia non svela con chiarezza alla popolazione della Valsugana le sue intenzioni sl futuro dell’ospedale?»

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