Il dolore per Simone Depaoli morto nel lago di Lamar: «Era felice, è stato sfortunato»

di Leonardo Pontalti

«Aveva dovuto affrontare tante amarezze, soprattutto per il lavoro. Ora era felice: ad agosto avrebbe ripreso a lavorare. Non è possibile che se ne sia andato proprio ora». Claudia, una delle due sorelle di Simone Depaoli, l’uomo di 42 anni morto dopo essere finito con la sua auto nel lago Santo di Lamar, non riesce a trattenere le lacrime. Ieri, assieme a mamma Angelina e papà Valerio, era nella casa di famiglia di Monte Terlago, mentre l’altra sorella, Ornella, era scesa a Trento per seguire le tristi pratiche legate alla preparazione delle esequie, rese ancora più pesanti dall’emergenza coronavirus.

Il quarantaduenne viveva nell’appartamento all’ultimo piano della casa in cui vivono anche Angelina e Valerio. Aveva dedicato una delle stanze alla sua grande passione, quella per la musica: batteria e chitarre sono sistemate in perfetto ordine, con i cari di Simone che le scrutano, come a voler cercare la sua presenza, immaginandolo ancora lì a suonare.

«Lo aveva fatto anche ieri pomeriggio - ricorda mamma Angelina - aveva suonato a lungo. Poi la sera aveva deciso di andare a cena alla pizzeria Ai tre faggi, ai laghi di Lamar».
«Non ci andava da tempo», aggiunge papà Valerio: «Forse è anche questo segno che quello era il suo destino. Uno dei tanti: è finito con l’auto nell’unico punto in cui ci sono piante, ma non alberi in grado di fermare l’auto. E ci hanno detto che era anche riuscito ad uscire dall’abitacolo, ma è rimasto sotto l’auto. Cosa posso pensare, se non che evidentemente doveva andare così? Forse è proprio vero che nella vita puoi fare qualsiasi cosa, ma alla fine tutto è scritto. E vedendo quello che è successo a Simone ci credo ancora di più».

Depaoli era senza lavoro da qualche mese, dopo che il suo contratto, come operaio, in una ditta della Rotaliana, era terminato. Era poi seguito il periodo della pandemia, nel quale l’uomo aveva sofferto particolarmente per l’incertezza legata anche al suo impiego. Ad agosto avrebbe ripreso a lavorare, in un’azienda agricola di San Michele all’Adige.

I familiari del quarantaduenne hanno saputo dell’incidente nella tarda serata di domenica, quando era stata riconosciuta l’auto di Simone Depaoli. Poco dopo è stato individuato anche il corpo dell’uomo ed ogni flebile speranza che il quarantaduenne potesse essersi salvato è svanita.

Oggi alle 17 si terranno i funerali nella chiesa di Monte Terlago.

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