Cavedine premia i suoi studenti migliori

Cavedine premia i suoi studenti più brillanti. Con ventidue borse di studio di diversa entità la Fondazione Oreste Bertè, che da ben trentacinque anni si distingue sul fronte della promozione a tutto tondo della cultura, ha onorato l’impegno scolastico erogando somme al fine di “rimuovere situazioni di disagio sociale”. Perché pure i benefici immateriali, non quantificabili pecuniariamente, assumono un certo qual peso nella quotidianità, e oggi ancor più di ieri. Nel pieno delle festività di fine anno l’omaggio alla cultura è stato celebrato formalmente alla presenza del presidente Mauro Luchetta affiancato in Sala Don Negri dall’intero direttivo della Bertè, dalla sindaca Ceschini e dagli assessori Beatrice Pedrotti e Giuliano Manara nelle cui parole si ravvisava “l’importanza dello studio e della formazione dei giovani” nel momento di consegnare nelle mani dei ventidue meritevoli studenti i relativi assegni.

L’importo degli stessi variava a seconda della votazione finale conseguita relativamente al primo e secondo ciclo di studi piuttosto che all’istruzione terziaria, nel rispetto delle condizioni fissate da un bando annuale aperto ai nati o ai residenti nel comune di Cavedine al momento dell’assegnazione del beneficio. In palio 14.670 euro, soglia quasi raddoppiata rispetto al 2015, a motivo della crescita culturale della persona oltreché di stimolo a tenere ferma la barra del rigore nello studio. La Fondazione promotrice, che provvede al conseguimento delle proprie finalità statutarie attingendo a proprie rendite immobiliari, ha staccato gli assegni più consistenti (2.300 euro) all’ordine delle neolaureate con il massimo dei voti e lode Jlenia Pedrotti e Bianca Raffaelli, rispettivamente ingegnere civile e psichiatra mentre, a pari merito, Matteo Bridarolli e Deborah Leoni hanno incassato 2 mila euro cadauno. Nelle tasche delle “dottoresse” Angelica Dallapè, Sara Santoni e Aronne Travaglia (in procinto di volare in Giappone per immergersi nella ricerca sul nucleare) sono confluiti 950 euro a testa e in quelle di Selene Travaglia 500 euro. Cifre da mezzo migliaio di euro in giù sono state riconosciute a quattordici studenti minorenni augurando loro di non trascurare la formazione personale e magari, un domani, far fruttare direttamente sul natio territorio le competenze apprese. E comunque tenendo sempre alta la bandiera della cultura a prescindere dai venti di crisi che spirano prepotenti anche sui sistemi formativi.

 

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