Ipotesi commissariamento, l'Asuc di Vigolo Baselga promette battaglia
Contestato l'obbligo di pagare l'Imis sui beni di uso civico. Il portavoce Flavio Franceschini: «Il sindaco di Trento ha scelto la strada della guerra e non quella del dialogo, probabilmente perché consigliato da Servizi come quello dei tributi. Abbiamo richiesto a Trentino Riscossioni, la possibilità di rateizzare il pagamento, ma non ci è mai arrivata alcuna risposta»
VIGOLO BASELGA - Si preannuncia battaglia sul commissariamento dell'Asuc di Vigolo Baselga. Ad annunciarlo è l'ente con il suo portavoce Flavio Franceschini che non usa mezzi termini: «Il sindaco di Trento ha scelto la strada della guerra e non quella del dialogo, probabilmente perché consigliato da Servizi come quello dei tributi. Abbiamo richiesto a Trentino Riscossioni, tramite pec, la possibilità di rateizzare il pagamento dell'Imis, ma non ci è mai arrivata alcuna risposta.
Abbiamo provato in tutti i modi a rientrare con il nostro debito, ma anche la Provincia ha scelto di non risponderci. E già lo scorso 9 settembre, ancora tramite pec, sempre alla Provincia ma anche al Comune di Trento abbiamo chiesto un tavolo di confronto e di lavoro tra le parti. Nessuna risposta. Anzi, Ianeselli ha preferito la via del commissariamento. Ma noi non ci arrenderemo».
L'Adige aveva svelato, con le conferme dell'assessore comunale Alberto Pedrotti e di quello provinciale Mattia Gottardi, l'intenzione della Provincia di procedere a giorni con la nomina di un commissario per l'Asuc di Vigolo Baselga.
Alla base della decisione, la sollecitazione del Comune per trovare una soluzione al "buco" di 300 mila euro (interessi esclusi) di Imis legato alla gestione del centro sportivo Trilacum e che l'associazione non avrebbe pagato all'amministrazione comunale.
Ma anche su questo punto, Franceschini non sente ragioni: «Come Asuc non siamo assolutamente in debito e anzi, abbiamo dimostrato una gestione economica virtuosa e migliore rispetto a quando era il Comune a gestire i nostri beni collettivi.
È vero invece che siamo in debito per l'Imis, ma solo perché Comune e Provincia hanno voluto accanirsi contro di noi. Bastava che si scegliesse di applicare una aliquota praticamente pari a zero e avremmo trovato un accordo già cinque anni fa. Invece si è scelto di seguire un'altra strada. Chiaro che alla Provincia fa comodo che ci sia questa fumosità tra servizi, perché anche se Comune e Provincia sono politicamente diversi c'è una cosa che li accomuna: né l'assessore comunale Pedrotti né l'assessore provinciale Gottardi sono in grado di gestire questa situazione».
Stando alle dichiarazioni dei due assessori, la nomina del commissario è dietro l'angolo. Questione di giorni, hanno confermato. Un passaggio che tuttavia potrebbe congelarsi per parecchio tempo.
Anche in questo caso il condizionale è d'obbligo, ma Franceschini promette battaglia: «Vedremo se e come impugnare un commissariamento che riteniamo ingiusto. I Domini Collettivi sono Enti Esponenziali e, con la legge 168 del 2017, sono stati inseriti all'interno della Costituzione negli articoli 2, 9, 42 e 43 ed almeno parificati a Comuni e Province. Ecco perché la Provincia non può commissariare le Asuc.
E c'è di più: lo scorso venerdì si è tenuto un incontro, al quale ho partecipato, con Aldo Carrato, presidente di Sezione della Corte di Cassazione. A lui ho spiegato la situazione e mi ha confermato che è sbagliato chiedere l'Imis su beni gravati dall'uso civico. Ci ha spinto ad andare fino in fondo, in Cassazione appunto, per fare chiarezza sulla situazione. Sempre che non lo faccia la Provincia prima, ma dubitiamo fortemente. Perciò l'idea è di proseguire fino alla Cassazione per annullare le cartelle esattoriali e quindi, di conseguenza, il commissariamento».