Il caso / La vergogna

Volontaria dei Vigili del fuoco insultata in strada, esplode l’indignazione: «Un'offesa al nostro impegno»

Il racconto di Silvia Decarli, del corpo di Sopramonte dopo gli epiteti ricevuti martedì sul luogo di un frontale da un automobilista che era rimasto in coda 

di Leonardo Pontalti

VIGOLO BASELGA. «Alle prese con automobilisti nervosi ero già stata spesso negli anni, è normale. Però alle offese, a simili offese, non ero mai arrivata. Non è stato piacevole». No, questa non è una storia di Natale, di giorni di gioia, serenità, calore. Oppure sì, potrebbe anche esserlo, se siete tra coloro che al Natale associano momenti di isteria e livore alla "Parenti serpenti" di Monicelli, per capirci.

L'altro ieri a Vigolo Baselga, però, un automobilista è andato anche oltre l'isteria e il nervosismo, dando della "putt..a" a una volontaria dei vigili del fuoco che stava gestendo la viabilità dopo che all'altezza della curva del Palloncino Rosso, teatro di uno scontro tra un'auto e un pullman, era stato istituito un senso unico alternato per smaltire pian piano le lunghe code inevitabilmente createsi.

Lei, la volontaria del corpo di Sopramonte, è Silvia Decarli, impiegata di un'azienda di Lavis che fa parte del corpo del sobborgo da undici anni.«La cosa è stata fastidiosa due volte - spiega Decarli - perché quell'uomo in un colpo solo ha mancato di rispetto non tanto a me ma al lavoro che tutti noi volontari siamo chiamati a portare avanti in situazioni come quelle. E poi per l'epiteto usato: non so se nei confronti di un vigile del fuoco uomo avrebbe usato gli stessi toni».

Silvia Decarli sul momento ha cercato di essere impeccabile, «anche perché per carattere non mi piace abbassarmi a certi livelli e poi per il ruolo che rivesto quando indosso la divisa. L'ho invitato cortesemente a calmarsi. Anche se poi ho pensato che non potevo starmene zitta di fronte a un episodio del genere e fare finta di niente. E l'ho riportato su Facebook».

La volontaria di Sopramonte ha ricevuto la solidarietà di tante persone, ma questo non cancella l'amarezza: «Per carità, nessun dramma, capiamoci. Però è davvero spiacevole dover constatare come a volte la rabbia di certe persone finisca per sfogarsi contro sta soltanto facendo il proprio dovere e anzi, garantendo un servizio. È stato davvero un brutto momento».

Silvia Decarli spiega (e tanti vigili del fuoco, ma anche altri addetti delle forze dell'ordine o addirittura nonni vigile potranno confermarlo) come non capiti certo di rado che la gente perda la pazienza quando è in coda: «È comprensibile. Ma un conto è chiedere se ci vorrà molto e smoccolare, un altro paio di maniche è aggredire verbalmente chi sta solo cercando di garantire la sicurezza. Ed episodi del genere accadono sempre più spesso, non ci si meravigli. Personalmente sono convinta che si tratti di una spiacevole eredità che ci stiamo portando appresso dopo la pandemia. Un po' in tutti gli ambiti della quotidianità vedo che ci ritroviamo ad avere a che fare con una maggiore rabbia, maleducazione, insofferenza, scarso rispetto per il lavoro degli altri qualunque esso sia».

L'episodio non ha certo smosso la passione di Silvia Decarli, che a Sopramonte cura anche il gruppo Allievi del corpo dei volontari del paese: «Figuriamoci se mi abbatto per le frustrazioni di un automobilista. Anzi, quello che è accaduto mi spinge ad impegnarmi ancora di più con i ragazzi. Il nostro compito è quello di formare innanzitutto bravi cittadini e solo poi, qualora lo vogliano, se la passione che li accompagna da ragazzi crescerà con il passare del tempo, formare anche futuri vigili del fuoco. Ma è innanzitutto su valori come onestà, educazione, responsabilità, condivisione che puntiamo nel nostro lavoro con i ragazzi. Un lavoro che mi piace molto, forse anche perché io non ne ho potuto beneficiare dato che ho deciso di diventare volontaria solo da grande, diciamo così, dopo che da Trento sud mi sono trasferita a Sopramonte».

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