Cavedine / La rissa

Vigo Cavedine, scoppia una lite e si prendono a bottigliate: dimessi dopo una notte passata al Santa Chiara

I due uomini coinvolti nell’impressionante rissa, già noti da tempo alle forze dell’ordine, hanno riportato ferite guaribili in 15 giorni

VIGO CAVEDINE. Nessun coltello, ma bottiglie rotte. I due uomini di 30 e 48 anni soccorsi dall'ambulanza venerdì a Vigo Cavedine avevano entrambi ferite da taglio causate da cocci di vetro. Dopo una notte trascorsa al pronto soccorso del Santa Chiara per suturare le ferite e verificare in generale le condizioni, sono stati entrambi dimessi con prognosi di guarigione di 15 giorni.

Non si tratta, dunque, di lesioni gravissime e non si è nell'ambito del reato perseguibile d'ufficio: solo se i due soggetti decideranno di presentare querela l'uno contro l'altro la questione potrà arrivare davanti ad un giudice.

 

Impressionante la scena a cui hanno assistito le persone che in quel momento erano in piazza: hanno visto il 48enne, ferito, uscire di casa e chiedere aiuto a gran voce; l'uomo quasi faceva fatica a reggersi da solo sulle gambe ed è stato subito soccorso da un vicino, che gli ha portato una coperta per tenerlo al caldo, in attesa dell'ambulanza. In casa era rimasto il trentenne, pure lui ferito. Entrambi perdevano molto sangue e per questo motivo la centrale operativa di Trentino Emergenza 118 ha mandato sul posto anche l'elicottero.

Fortunatamente, come è stato appurato in ospedale, si trattava di ferite non profonde e in punti del corpo non troppo delicati; dopo la medicazione i due sono stati dimessi. Non avrebbero utilizzato coltelli (nell'abitazione non è stata trovata alcuna lama compatibile con il tipo di ferita), ma si sono presi a bottigliate. Le indagini dei carabinieri non si fermano, perché c'è da capire innanzitutto il contesto in cui è maturato il furibondo litigio.

L'allarme è scattato nel tardo pomeriggio di venerdì, nella piazza del paese, dove vive il cinquantenne. Dopo l'intervento dell'ambulanza, a Vigo Cavedine sono giunti i militari del radiomobile, i colleghi di Madruzzo e della sezione operativa della compagnia di Trento, che si sono trattenuti a lungo nell'abitazione in cui è avvenuta l'aggressione. I due soggetti coinvolti sono già noti alle forze dell'ordine: entrambi in passato frequentavano ambienti vicini allo spaccio e il 48enne ha precedenti specifici nonché una recente condanna per maltrattamenti e lesioni.

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