Valle dei laghi / L'allarme

Il grido del territorio: «Qui mancano medici di base, servono interventi immediati»

I tre sindaci, insieme al commissario della Comunità di valle, lanciano l'allarme in una lettera con cui chiedono ai vertici della sanità trentina di tamponare al più presto le falle create dal pensionamento di diversi medici: si rischia di ledere un diritto costituzionalmente garantito

IL CASO Sos guardie mediche: in Trentino mancano 92 dottori, sofferenza diffusa

di Patrick Zeni

VALLE DEI LAGHI. La qualità dell'assistenza sanitaria territoriale di base perde colpi.

I tre sindaci della Valle dei Laghi, insieme al commissario della Comunità di valle, lanciano l'allarme in una lettera con cui chiedono ai vertici della sanità trentina di tamponare al più presto le falle create dal pensionamento di diversi medici.

Il problema si è manifestato in tutta la sua gravità negli ultimi tempi e la situazione generale desta «massima preoccupazione».

Nella segnalazione inviata all'assessora alla salute Stefania Segnana e al direttore generale facente funzioni dell'Azienda sanitaria di Trento Antonio Ferro si rimarcano, senza scadere nella polemica, forti perplessità su un punto chiave: la carenza numerica di medici di medicina generale.

Mancando una loro congrua e stabile presenza sul territorio, si rischia di ledere un diritto costituzionalmente garantito.

Per i cittadini, la carenze di un servizio primario come questo non può che essere fonte di disagio e problemi.

Tanto più in un periodo ostico e delicato come quello attuale, quando una sola scintilla basta perché esplodano proteste.

Dal pensionamento del dottor Remo Berti lo scorso aprile gran parte dei suoi assistiti sono traghettati all'assegnataria dell'ambulatorio di Vigo Cavedine Michela Andreatta, la quale a sua volta ha rassegnato le dimissioni il 31 ottobre.

A sostituirla provvisoriamente il dottor Patrick Remelli fino al 17 dicembre, dopodiché il nulla accompagnato da un assordante silenzio. E a pagare lo scotto del mancato subentro in ambulatorio sono un abbondante migliaio di pazienti, costretti loro malgrado a subire incolpevolmente.

«Moltissime persone si trovano senza assistenza medica e soprattutto gli anziani sono in grande difficoltà nel farsi prescrivere i farmaci di cui hanno bisogno», riferisce rammaricato e indignato, ma tutt'altro che rinunciatario, il primo cittadino cavedinese nel farsi interprete dell'umore prevalente di una sostanziosa schiera di suoi concittadini.

David Angeli, e gli altri estensori della missiva Michele Bortoli, Lorenzo Miori e Attilio Comai, anelano un riscontro celere e mirato, all'altezza della caso.

Ma più che di una certezza, si tratta per ora di una mera speranza.

Per lo meno vi sia un "incontro urgente" per fare il punto e porre mano alle criticità riscontrate nelle ultime settimane. Questo è quanto.

«Non è assolutamente tollerabile - sottoscrivono i quattro, senza peli sulla lingua - che la popolazione del nostro territorio, con particolare riferimento alle fasce più deboli, si trovi in una situazione di così grande precarietà. Benché la carenza di medici sia un dato inequivocabile, indipendente da voi e irrisolvibile nel breve termine, riteniamo che vada trovata in tempi rapidissimi una risposta a tale necessità, garantendo a tutti il diritto all'assistenza medica».

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