Duecento sacchetti di dolci ai bimbi dal gruppo alpini a Madruzzo

Saltate giocoforza le celebrazioni per la ricorrenza di Santa Barbara, loro patrona, i vigili del fuoco volontari di Calavino hanno tenuto fede ad una loro "piccola tradizione" rispolverata una dozzina d'anni fa. Il comandante Flavio Graziadei , nel definirla tale, allude ad un dolce sorriso da regalare anche e soprattutto in tempo di pandemia ai bambini del comune di Madruzzo.

«Quest'anno, non potendo festeggiare Santa Lucia con la "strozega" (barattoli di latta legati tra loro con lo spago per essere trascinati lungo le strade), abbiamo pensato a 200 sacchettini di dolcetti». Confezionati in caserma l'antivigilia del 13 dicembre sono stati consegnati alle insegnanti per essere a loro volta distribuiti agli scolari delle materne e delle primarie sia di Sarche che di Calavino. Niente festa tutti insieme con giochi e leccornie e tutti a casa così come il buonsenso impone. Sarà per il "ritorno alla normalità", verosimilmente tra dodici mesi, altrimenti il perfido coronavirus potrebbe ribellarsi e allora sì che sarebbero guai seri per tutti. «Speriamo che i bambini siano felici anche in questo modo, senza festa in strada - aggiunge Graziadei - Noi siamo pompieri, dobbiamo aiutare il prossimo e cercare di fare felici le persone».

Appunto, come hanno dimostrato ancora una volta, da marzo in qua, dando il meglio di sé senza risparmiarsi. L'invito lanciato dai volontari del distaccamento di Calavino è di provare a rendere migliore questo "particolare" Natale in forma alternativa, per quanto possibile, mettendo in moto fantasia e creatività. Infondere ai piccoli cittadini di domani una ventata di magia lo considerano alla stregua di un impegno da onorare, quasi ordinaria amministrazione.

«È un'esperienza molto bella ed emozionante preparare regalini da distribuire per Santa Lucia», constata il comandante.
Bambini che risultano essere i meno colpiti dal Coronavirus, rischiando però di diventare le sue più grandi vittime, tra impraticabilità delle aule e sedentarietà forzata. E in questo tempo buio che ci avvolge c'è oltremodo bisogno di mantenere, nei limiti del consentito, fiamme calde e luminose che restituiscono conforto e infondono speranza nel domani.

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