Strade

Autovelox del Mossano: tre multe cancellate in un colpo solo

Per il giudice di pace il dispositivo fisso sulla provinciale 90 non è a norma. Un mastro birraio lagarino si è visto recapitare tre cartelle spedite dalla polizia locale Rovereto e valli del Leno
e tutte collegate al radar installato nel comune di Isera. Il sindaco Emanuele Valduga: «Purtroppo c’è un vulnus legislativo. Ci attendiamo che il ministero dia indicazioni più chiare»

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di Nicola Guarnieri

ROVERETO - Pizzicato tre volte dall'autovelox, e multato per eccesso di velocità, ma alla fine graziato da una norma farraginosa che, spesso e volentieri, viene in soccorso degli automobilisti. É quanto è successo ad un mastro birraio lagarino fotografato per tre volte sulla Sp90 al Mossano dove è installato un impianto fisso che rileva quanto corrono i veicoli. Il caso non è isolato e, anzi, continuerà a far discutere.

Perché su quel tratto di strada, l'anno scorso, le multe sono fioccate tanto da garantire al Comune di Isera quasi 350mila euro di introiti.

La poca chiarezza sull'utilizzo di questi presidi, però, agevola chi impugna la sanzione. In questo caso il giudice di pace Raffaele Moschettino ha cancellato i tre verbali spediti dalla polizia locale di Rovereto e Valli del Leno a casa dell'artigiano.

L'automobilista, patrocinato dall'avvocato Antonio Paolo Arman, ha contestato l'irregolarità del verbale di collaudo dell'autovelox e la carenza di sottoscrizione da parte della stazione appaltante.

Sul punto il magistrato onorario si è trovato d'accordo: «Il verbale prodotto non risulta sottoscritto dalla stazione appaltante ed è privo di elementi certi che ne attestino la validità formale. Il collaudo, ai sensi della normativa tecnica e amministrativa vigente, è presupposto essenziale per l'attivazione e l'uso di dispositivi di rilevazione automatica della velocità.

L'assenza di valida sottoscrizione comporta un vizio sostanziale che incide sulla legittimità dell'intero procedimento sanzionatorio in quanto non vi è certezza dell'idoneità tecnica e della regolare attivazione dell'impianto». Per il giudice di pace, dunque, «non può ritenersi validamente provata l'infrazione contestata».

Ricorso accolto, quindi, e ben tre verbali annullati. Il radar fisso in Destra Adige, insomma, immortala gli emuli dei piloti di Formula 1 ma poi rischia di non contare nulla.

«Sull'omologazione, rispetto all'anno scorso, non abbiamo cambiato nulla. - spiega il sindaco di Isera Emanuele Valduga - In questo momento non c'è una normativa chiara da parte del legislatore che è nazionale. Certe decisioni riguardano dunque tutto il territorio.

Purtroppo c'è un vulnus legislativo e c'è discrezionalità da parte del giudice. Chiaro che è una situazione particolare che mette in difficoltà tutti i sindaci che hanno un autovelox fisso nel proprio comune. Ci attendiamo che chi di dovere, il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dia indicazioni più chiare su cosa deve fare un'amministrazione locale. Poi, da parte nostra, non ci sarà alcun problema nell'adeguarci ma ci dicano cosa dobbiamo fare».

Di rimuovere l'impianto non se ne parla. «Non abbiamo mai pensato di togliere il dispositivo perché si tratta di una strada che invoglia a correre dove ci sono stati incidenti anche mortali. Per noi è importante la collaborazione con i vigili urbani per controllare e garantire la sicurezza. Non teniamo infatti l'autovelox per fare cassa ma proprio per garantire la sicurezza al Mossano. La gente, tra l'altro, ci chiede di mettere altri autovelox in altre strade. Purtroppo come sindaco ci si scontra sull'ambiguità della normativa».

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