Agricoltura

Terremoto nel consorzio val di Gresta: se ne vanno il direttore e il presidente

Amedeo Mazzucchi: «È stata una decisione sofferta ma inevitabile: ogni iniziativa e proposta veniva bloccata dal Cda. Era diventato impossibile lavorare in questo modo». Alex Bertolini: «Questa realtà ha un grosso potenziale ma deve sapersi innovare per restare al passo con i tempi Il mercato è spietato e ora lo è anche nel biologico»

VAL DI GRESTA - Terremoto in casa del consorzio ortofrutticolo della val di Gresta che nel giro di pochi giorni ha visto il direttore, Alex Bertolini e il presidente, Amedeo Mazzucchi, rassegnare le dimissioni. E non dimissioni "silenziose" visto che quelle di Mazzucchi sono avvenute pubblicamente durante l'assemblea dei soci che si è tenuta dopo Pasqua. «L'ho voluto io - spiega Mazzucchi - perché volevo spiegare ai soci il perchè del mio passo indietro che è stato sofferto ma che era inevitabile perchè così non si poteva andare avanti».

Le cause delle dimissioni dei vertici del consorzio, che è fra il top nel settore, risiedono sostanzialmente nelle difficoltà dei rapporti con il consiglio di amministrazione: visioni diverse che hanno portato - spiega il presidente - all'impossibilità di lavorare insieme. «Tutte le nostre iniziative - sintetizza Mazzucchi - sono state bloccate dal Cda».Ma facciamo un passo indietro per ricostruire l'accaduto. Il direttore, Alex Bertolini, era arrivato al Consorzio grestano all'inizio ottobre del 2023, il presidente Amedeo Mazzucchi, poco dopo, a fine novembre, era stato eletto dall'assemblea dei soci.

«Prima ero consigliere e mi sono presentato alle elezioni spiegando che quello che vedevo nel consorzio non mi piaceva e che avrei portato trasparenza ad ogni livello, dal lavoro interno di presidenza e Cda ai regolamenti. 

"Tutti i soci sono uguali e uno vale uno", questo è quello che avevo sostenuto e che sostengo ancora adesso. Avevo promesso il mio massimo impegno per risollevare il consorzio convinto di poter fare delle cose importanti». Un programma che era piaciuto visto che era stato eletto e quindi si era messo al lavoro con quello che era neo direttore. «Io e Bertolini abbiamo condiviso un percorso - prosegue Mazzucchi - un indirizzo che era semplice, se vogliamo: svecchiare il consorzio per farlo restare al passo con i tempi e quindi avere buoni risultati». 

«Abbiamo avuto tre anni difficili il 2022, 2023 e 2024 con un calo della produzione ma nonostante questo - spiega l'ex direttore Bertolini - siamo riusciti ad avere un buon fatturato e questo grazie a clienti che sono stati recuperati e ad diverse iniziative che non avevano nulla di stupefacente ma che miravano a rendere il consorzio più moderno, al passo con i tempi».Ma nonostante i risultati positivi, il rapporto con il cda (che è composto da otto membri più il presidente) dalla scorsa estate è diventato difficoltoso. 

«Le nostre idee, le nostre proposte - spiegano Mazzucchi e Bertolini - venivano sempre bocciate. Non si può andare avanti molto con presidente e direttore commerciale che seguono una strada e il Cda che ne segue un'altra. Non volevamo cambiare il mondo, rivoluzionare il consorzio ma cercare di modernizzarlo, anche attraverso nuove pezzature per la confezione dei prodotti e attraverso la pubblicità».

«A febbraio al termine della campagna commerciale che è andata molto bene - spiega Bertolini - ho così rassegnato le mie dimissioni rispettando i due mesi di preavviso e dando così il tempo al Cda di trovare un sostituto in tempo. Io ci tengo molto alla val di Gresta e non è stato facile dimettermi. Qui vedo un grosso potenziale, ma non si può restare fermi. Il mercato del bio è diventato spietato. Bisogna diversificare, cambiare, stare al passo con i tempi. E mi auguro di cuore che la val di Gresta riesca a farlo». E ora? Ora si riparte da zero con la nomina del presidente da parte dei quasi novanta soci e quindi sarà necessario individuare il nuovo direttore commerciale. Ma. D.

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