Altipiani / Il fatto

Folgaria, folle bravata: un macigno lanciato dritto sulle case

Il masso di quasi un metro di diametro fatto rotolare dal bosco sopra la frazione Costa: si è fermato contro il muro perimetrale di una delle abitazioni. Il sindaco Rech: «Tragedia sfiorata, chi ha visto parli»

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FOLGARIA. Poteva avere conseguenze ben più gravi quella che, dopo una serie di accertamenti da parte di Vigili del Fuoco e Polizia Locale, è stata definita un'assurda, gravissima bravata. «Speriamo che qualcuno abbia visto qualcosa - commenta il sindaco Michael Rech - e che possa dare qualche indicazione utile ad individuare gli autori di questo gesto gravissimo, che solo per un caso fortuito non ha avuto effetti più gravi, che potevano anche essere tragici».

Cosa è successo: verso le 17 del 2 giugno i residenti nella frazione di Costa di Folgaria, nell'abitato nei pressi dell'Hotel Nevada, le case alle pendici del Monte Cornetto, hanno sentito un forte boato provenire dall'esterno delle abitazioni.

Usciti di casa, hanno trovato un macigno, di forma quasi sferica e di circa 80 centimetri di diametro (nella foto), che si era appena fermato contro il muro perimetrale di una delle case, dopo aver travolto e divelto una botola, cosa che per fortuna ne ha ridotto di molto l'energia cinetica, altrimenti per inerzia il masso avrebbe potuto tranquillamente danneggiare - se non attraversare - i muri delle case. Sul posto si sono portati immediatamente i Vigili del fuoco volontari di Folgaria e gli agenti della Polizia locale.

Assicuratisi che non c'erano feriti e che l'area era in sicurezza, i pompieri hanno ispezionato il soprastante bosco, alla ricerca del punto di origine del masso: c'era la possibilità che ci fosse un'area con criticità di carattere idrogeoligico, occorreva assicurarsi che non ci fosse il rischio del distaccamento di altri macigni.

Durante le ispezioni del sottobosco, la sconcertante sorpresa. Nessun fronte franoso, nessun cedimento naturale del terreno: i vigili del fuoco hanno trovato bensì, a duecento metri di distanza in linea d'aria dalle case, ai margini di una strada boschiva secondaria, un buco nel terreno, di evidente recentissima origine, delle stesse dimensioni del macigno. «Erano poi evidenti - sottolinea Rech - delle strisce sul terreno, compatibili con la pressione di piedi di più persone nell'atto di spingere fuori terra il masso».

Il macigno è stato quindi fatto incoscientemente e volutamente rotolare a valle (nella foto, la sua traiettoria). Ha attraversato il bosco carambolando tra gli alberi e prima di raggiungere i prati che separano le case di Costa dal bosco ha attraversato come un proiettile il sentiero che dal Keizel porta al monte Cornetto, molto frequentato ad ogni ora. «Inutile sottolineare che se avesse colpito una persona l'avrebbe certamente uccisa» conclude amareggiato il sindaco Rech.Non resta che sperare che qualcuno abbia visto gli imbecilli autori di questo gesto e che li segnali alle forze dell'ordine. Ma. Pf.

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