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Lanzarote: torta alla cannabis, ricetta roveretana. Elisa Potrich vince quattro concorsi con i dolci

Con il compagno vive da due anni alle Isole Canarie. Da tempo ha una vera passione per la pasticceria, il sogno è quello di aprirne una in proprio. Ecco la sua storia

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di Elena Piva

ROVERETO. È roveretana la pasticciera più conosciuta di Lanzarote: da un paio d'anni ha iniziato a creare torte a base di cannabis, che sull'isola spagnola è legale e può essere acquistata negli appositi shop. Elisa Potrich, roveretana di 29 anni, si è trasferita nel luogo dei sogni dopo un periodo familiare complicato. Per risollevare il morale del compagno, ha sentito la voglia di tentare qualcosa di nuovo.
Quando è nata la passione per il mondo della pasticceria?
«Alcuni anni fa, tra la fine del 2018 e l'inizio del 2019, stavo affrontando un momento di difficoltà con il mio compagno. Spesso era giù di morale a causa del lavoro, così ho cominciato a fare torte. A chi non piacciono i dolci regalati e fatti con amore? Pian piano, tra una ricetta e l'altra, mi cimentavo in torte particolari e mi divertivo sperimentando. Essendo disoccupata, mi sono dedicata completamente ai dolci. Per dare una svolta alla nostra vita, abbiamo deciso di trasferirci alle Canarie, nello specifico a Lanzarote: è un'isola incantevole, dove il tempo sembra fermarsi e lasciare spazio alle persone. Ci siamo presto convinti che fosse la scelta migliore per entrambi: prima lavoravo alla locanda Maso Sasso di Nogaredo, mentre il mio compagno aveva un'impresa di tagli e carotaggi. Abbiamo lasciato tutto, dando la disdetta ai proprietari dell'appartamento nel quale vivevamo in affitto a Mori. È marzo del 2020 e arriva il lockdown: non siamo potuti partire e, senza un appartamento, abbiamo vissuto da mia madre che ci ha ospitati per sei mesi. Nonostante questo non ci siamo persi d'animo: continuavo a fare torte e dolcetti per il vicinato durante la pandemia e devo dire che apprezzavano! A settembre 2020 siamo partiti all'avventura con il furgone, assieme la nostra cagnolina Krapfen, una bulldog francese. Oggi siamo anche genitori».
Cosa l'ha spinta a partecipare alle competizioni di categoria?
«Arrivati sull'isola non avevamo alcun legame con la popolazione residente. A dire il vero, nessuno dei due conosceva mezza parola in spagnolo. Eppure, la pasticceria mi ha guidata: ho cominciato, anche lì, a realizzare dolci per il vicinato. Iniziando ad uscire e a conoscere la vita del luogo, abbiamo conosciuto alcune persone che si occupavano delle competizioni cannabiche: in quell'istante è scoccata la scintilla. Ho provato a partecipare ad un concorso proprio a Lanzarote e ho ottenuto il primo e il secondo posto nella categoria dei prodotti edibili. Mi sono fatta conoscere e ho ricevuto sempre più richieste. Sono veramente grata ed entusiasta, ogni volta ricevere complimenti è emozionante, le persone ne sottolineano tanto il gusto quanto l'estetica. Non sanno di erba, ed è una cosa importantissima».
Qualche consiglio per chi armeggia questi ingredienti?
«Le quantità negli edibili sono importanti. Serve assoluta attenzione e consapevolezza di quello che si sta facendo. Non esagerare mai, mangiare un pezzetto alla volta e attendere l'effetto, non tutti assimiliamo la sostanza nella stessa maniera. Si può stare male, con diarrea, vomito, allucinazioni».
Quali sono i prossimi progetti?
«Non credevo in me stessa, figuriamoci nella "me" che dà vita ai dolci. Fosse stato per me, non avrei neanche utilizzato il forno. Per fortuna Alex ha creduto in me e adesso ho vinto quattro coppe in diverse competizioni. Il mio obiettivo è aprire, un giorno, una pasticceria tutta mia. Ad oggi, attendo di partecipare alle sfide di Tenerife, Gran Canaria e penisola. Comunque, la mia priorità è fare la mamma a tempo pieno, tra un dolce e l'altro».

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