Amministrazione / Il caso

Mori, Prg annullato dal Tar, la Provincia ricorrerà alla Consulta: approvazione legittima

La variante del 2021 è stata bocciata dopo il ricorso dei privati: l’adozione da parte del commissario era tardiva. Fugatti: lo facciamo «per difendere le competenze della stessa Amministrazione provinciale, era il periodo del Covid ned abbiamo assicurato decisioni importanti»

SENTENZA Annullati due atti di Fugatti, pasticcio scadenze

MORI. Annullamento del Prg di Mori, la Provincia pronta al ricorso alla Consulta. Lo annuncia piazza dante con un comunicato al termine di un incontro con l’amministrazione comunale moriana.

«La Provincia autonoma di Trento intende difendere le proprie prerogative, garantite dall’Autonomia, in materia di ordinanze su temi di competenza primaria come quello dell’urbanistica. Per questo supporterà il Comune di Mori nella complessa vicenda sorta attorno al Piano regolatore generale del centro vallagarino, annullato dal Tar di Trento, e dunque portando la questione all’attenzione della Corte costituzionale valutando apposito ricorso.
È quanto ha chiarito il presidente della Provincia nell’incontro sul tema con il sindaco di Mori, il vicesindaco, l’assessore all’urbanistica e i funzionari comunali, assieme ai dirigenti provinciali di Avvocatura della Provincia, Dipartimento territorio e trasporti, ambiente, energia, cooperazione e Servizio urbanistica.

L’annullamento interessa la quarta variante al Prg approvata nel 2021 con delibera della Giunta provinciale. Il contenzioso era sorto in seguito al ricorso presentato da un’azienda. Se l’approvazione della variante, secondo la valutazione di Comune e Provincia, è avvenuta nei termini previsti dalla legge, il Tar ha invece eccepito che il termine per l’adozione definitiva da parte del commissario ad acta non è stato rispettato.

La Provincia, ha precisato il presidente, intende dunque agire attraverso i passaggi concordati con il Comune. Esprimendo una forte posizione e adottando iniziative concrete, sulla base delle valutazioni condotte dai servizi provinciali, per difendere le competenze della stessa Amministrazione provinciale. Prerogative in questo caso relative alle ordinanze del presidente che nella fase più drammatica del Covid hanno permesso agli enti locali di portare a compimento le modifiche urbanistiche, necessarie per lo sviluppo del territorio di riferimento.

Sempre in base a quanto condiviso nel confronto, anche il Comune condurrà gli approfondimenti necessari per difendere la propria posizione, se necessario facendo ricorso al Consiglio di Stato e chiedendo la sospensiva dell’annullamento.
Da parte del sindaco di Mori è stata espressa soddisfazione per gli esiti del confronto e per la decisione della Provincia di valutare l’impugnazione presso la Corte costituzionale. È necessario infatti, questo il messaggio espresso dal primo cittadino, difendere la stessa Autonomia trentina. Di concerto con Piazza Dante anche il Comune si muoverà per sostenere la propria posizione in relazione alla tutela degli interessi della comunità».

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