Energia / Ala

Costi dell’energia alle stelle, il caso della LeMur: “In un anno pagheremo un milione e mezzo in più”

La società di Ala – che sta assumendo - coprirà il tetto con pannelli e ha acquisito delle quote in un parco per la produzione di energia pulita. L’ad Mario Dorighelli: “Non ci si rende ancora conto di quello che succederà in autunno”

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di Lorenzo Ciola

ALA. Una bolletta energetica lievitata da 1 a 2,5 milioni all'anno e la consapevolezza di non essere nemmeno tra le aziende che hanno accusato maggiormente il colpo dei rincari che comunque non accennano a frenare. Il caso della LeMur di Ala spiega come le industrie locali si attrezzino per tentare di resistere al caro energia che sta colpendo imprese e famiglie.

Stiamo parlando di una realtà in salute, che produce filati siliconici che vengono utilizzati, ad esempio, per la realizzazione degli smartwatch Apple o di tessuti speciali per marchi come Adidas e Nike. Dalla fine dello scorso anno sono state assunte 12 persone per arrivare al momento a 70 addetti e le prospettive sono di un'ulteriore crescita. Situazione positiva, dunque, ma i conti con la bolletta energetica sono chiamati a farli tutti.

L'amministratore delegato Mario Dorighelli spiega la situazione soprattutto con un numero: «Siamo un'azienda energivora e consumiamo ogni anno 9 milioni di kilowatt. Per noi l'impatto è stato di un milione e mezzo di euro in più rispetto al milione che pagavamo prima». Per una realtà che lo scorso anno aveva un fatturato attorno ai 10 milioni, il peso è notevole. Dorighelli precisa che alcune misure sono già state prese per fare fronte alla crisi. Lo stesso ad, inoltre, è anche il presidente di Assoenergia in Trentino e quindi LeMur è una delle realtà che si erano protette stipulando accordi che si sono rivelati particolarmente favorevoli.

Assoenergia raggruppa infatti 80 aziende con un fabbisogno importante, ma ne assiste pure altre 400 che hanno chiesto un supporto. «Occorre comunque considerare che in poco tempo è cambiato tutto - afferma Dorighelli - In Assoenergia l'ultima trattativa prima della crisi aveva un prezzo base di 38 euro al megawatt, ora si possono toccare i 440-460. Comunque, possiamo dire di aver garantito alle imprese risparmi per 30 milioni». Il ruolo del consorzio potrà essere ancora più importante e non a caso si sta per definire un nuovo accordo con i fornitori. Il problema, con loro, è ora un altro.

«Se prima della crisi facevano a gara anche sul singolo euro, ora valutano prima di tutto se sono disponibili a garantire la fornitura. Stiamo trattando per il 2023 e l'opzione per il 2024, ma ci hanno già sollecitati a definire in fretta, altrimenti potrebbero non essere in grado di assicurare i quantitativi desiderati».Le stesse aziende, comunque, devono organizzarsi per cercare di fronteggiare la situazione, soprattutto guardando al futuro.

«Come LeMur - dice Dorighelli - siamo partiti con degli investimenti. Il primo passaggio è l'efficientamento energetico del tetto che ha un'estensione di 6.000 metri quadrati. Scelta ambientale, ma che consentirà dei risparmi dal punto di vista energetico. È poi prevista la progettazione di un impianto fotovoltaico in grado di garantirci un milione di kilowatt all'anno. Avremo una parte di fabbisogno garantito, ma abbiamo deciso di percorrere anche altre strade. Si tratta dell'ingresso in una società che gestisce un parco fotovoltaico. Da questa fonte green potrebbe arrivare un altro milione di kilowatt per 30 anni ad un prezzo ridotto che si attesterà tra i 70 e gli 80 euro a megawatt».

Un altro vantaggio per la società di Ala viene poi dal fatto di avere potuto mantenere margini economici. «Siamo riusciti a ribaltare sul cliente - dice l'ad - una parte dei rincari. Lo abbiamo potuto fare perché offriamo prodotti, a base di filati siliconici, dei quali viene riconosciuto un alto livello di qualità».

La stessa qualità che ha permesso l'accordo per fornire il materiale per i cinturini della Apple o che ha smosso l'interesse di Meta (Facebook) in vista dello sviluppo del metaverso. Oppure che ha consentito di fornire il materiale per le scarpette di Tadej Pogacar, maglia gialla nel 2020 e nel 2021, prima dell'ultimo Tour de France.Le aziende, insomma, provano ad attrezzarsi nelle difficoltà e provano a crescere, ma le previsioni non possono che essere molto caute.

«Non ci si rende ancora conto - conclude Dorighelli - di quello che succederà in autunno. Gli operatori dell'energia ci riferiscono che stiamo ancora registrando picchi elevati nei consumi di energia». Come a dire, che c'è chi non ha ancora pensato alla prima contromisura: risparmiare.

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