Rogo / Situazione

Incendio di Boccaldo, fiamme spente dopo una notte di vigilanza con le termocamere: il rogo era doloso

Fino all’alba i vigili del fuoco dell’Unione Distrettuale della Vallagarina hanno controllato la zona della valle del Rio Orco: decisivo l’intervento dell’elicottero, resta attivo il vascone di Pozzacchio in caso di ripartenza

TRAMBILENO. Un incendio che poteva avere conseguenze più gravi, appiccato dalla mano dell’uomo, ma da questa mattina alle 6 completamente sotto controllo.

A fuoco, ieri (marted’ 19 luglio) i boschi di Trambileno. In località Boccaldo, nella valle del Rio Orco. Il primo innesco del rogo è stato proprio a ridosso della stradina che collega Boccaldo con Pozzacchio. Su un muretto, alto un metro e mezzo dalla carreggiata. Un dettaglio non indifferente, perché elimina del tutto la remota possibilità che l’incendio possa essere stato provocato dal caso.

«No, si tratta di un incendio causato dalla mano di qualcuno - spiega Marco Del Bianco, comandante dei Vigili del Fuoco Volontari di Trambileno -. Se poi sia un incendio colposo o doloso, è tutto da verificare. Ma l’autocombustione non esiste».

Con i volontari di Trambileno, ieri e stanotte hanno lavorato a lungo anche i corpi di Vallarsa, Rovereto, Volano, Nomi, Villa Lagarina, Mori, Nogaredo e Terragnolo. In tutto alla fine una cinquantina di uomini hanno alla presenza anche dell’ispettore dell’unione distrettuale dei vigili del fuoco della Vallagarina Alessandro Adami e del vice Massimo Ticò.

Le operazioni di spegnimento, aiutate dall’elicottero, sono andate avanti fino alle 13. Le operazioni sono state particolarmente faticose per la forte pendenza del terreno toccato dalle fiamme e dal caldo soffocante, aumentato di molto dalle fiamme. Alla fine il fronte dell’incendio è stato contenuto in duecento metri, per 400 metri di lunghezza.

Solo l’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco ha permesso che il rogo non si diffondesse ancor di più. Il più vicino abitato, Boccaldo, non è mai stato in pericolo.

«La situazione era contenuta e controllata già dal pomeriggio – spiega l’ispettore Adami – ma nella notte abbiamo attivato comunque una sorveglianza, con tre uscite scadenzate, anche con l’utilizzo delle termocamere per verificare se vi fossero ancora focolai. Da questa mattina alle 6 abbiamo sospeso anche i controlli, ma abbiamo deciso comunque di mantenere attivo un vascone, quello di Pozzacchio, per essere operativi in caso di ritorni. Ed anche per risparmiare acqua».

Il fuoco 

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