L’amarezza / Il caso

Il pellegrinaggio continuo nei cimiteri di Nomi e Isera devastati dai vandali: "Prendeteli"

Il quadro che si è trovato davanti chi è arrivato al camposanto è presto spiegato: vasi di fiori e fotografie scagliati tra le tombe, lapidi danneggiate e crocefissi presi a mazzate

FOTO Devastazione al cimitero

di Luisa Pizzini

VALLAGARINA. «É un pellegrinaggio continuo. Quasi tutti coloro che hanno un caro sepolto nel cimitero di Nomi sono stati sul posto per sistemare la tomba e vedere con i propri occhi quello che è accaduto. Ma è arrivata anche tanta gente che non vive qui».

I vandali devastano i cimiteri in pieno giorno: comunità lagarine sotto shock

Due cimiteri profanati in pieno giorno. È successo a Nomi e ad Isera. Vasi di fiori e fotografie scagliati tra le tombe, lapidi danneggiate e crocefissi presi a mazzate. Le comunità lagarine sono scioccate da questi vandalismi che ora sono sotto la lente dei carabinieri.

Rinaldo Maffei, sindaco di Nomi, torna così sugli atti vandalici con i quali sono stati profanati due cimiteri della Vallagarina giovedì mattina. Quello di Nomi, appunto, e quello di Isera. La notizia, che aveva già fatto il giro delle case nei due paesi interessati, ha avuto ancor più risalto grazie dalla cronaca. E in tanti sono accorsi a vedere di persona lo scempio fatto da una o più persone senza alcun rispetto.

«Si tratta di gravi atti vandalici - commenta l'amministrazione comunale di Nomi - compiuti con estrema brutalità al cimitero di Nomi da parte di ignoti, hanno colpito profondamente la nostra Comunità, oltraggiando la memoria, il ricordo, il legame che ciascuno di noi ha con i propri cari defunti. Non è possibile cercare una ragione perché una crudeltà di questo tipo non ha nessuna razionalità».

Le foto del raid vandalico nei cimiteri di Isera e Nomi

Fanno rabbia le immagini del raid vandalico andato in scena questa mattina (21 aprile) nei cimiteri di Isera e Nomi: vasi di fiori e fotografie scagliati tra le tombe, lapidi danneggiate e crocefissi presi a mazzate - L'ARTICOLO - LA VIDEOSCHEDA

Il camposanto di Isera e quello di Nomi non sono dotati di un impianto di videosorveglianza e quindi non ci sono immagini da cui ricavare indizi sui responsabili. Ma i carabinieri a cui sono stati denunciati i due episodi, evidentemente legati tra loro, stanno indagando. Oltre al fatto che a Isera come a Nomi i vandalismi sono gli stessi, c'è anche il lasso di tempo in cui i fatti sono accaduti a creare un legame: a Isera la prima segnalazione è arrivata alle 10.30, a Nomi alle 12.30.

«Alla nostra Comunità rimane tanto sdegno e, unita, condanna fermamente questo vile gesto ed esprime vicinanza alle famiglie maggiormente coinvolte dall'affronto ai sentimenti ed ai legami più intimi - si legge sul profilo istituzionale del Comune di Nomi - . Il rispetto per chi ci ha preceduto, la memoria delle persone che sono state protagoniste della nostra vita e della vita della Comunità, sono valori che non possiamo vedere violati e che - insieme - ci impegneremo sempre a tutelare, superando questo drammatico affronto».

Anche dal Comune di Isera arriva un messaggio per il paese: «L'amministrazione comunale esprime tutto il proprio sdegno per i danneggiamenti vandalici che hanno colpito il cimitero di Isera. Dopo la prima segnalazione arrivata in comune, il sindaco si è subito recato presso il comando di Rovereto dei carabinieri per denunciare questa incresciosa situazione. Ogni commento è superfluo: si tratta di un atto ingiustificabile e tra i peggiori perché è stato colpito un luogo molto importante per le singole persone, per le famiglie dei defunti come per tutta la comunità. L'Amministrazione ha interessato le forze dell'ordine e invita anche i privati a rivolgersi al comando di Rovereto per potersi rivalere dei danni nel caso in cui gli autori vengano identificati».

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