Il caso / La denuncia

Indignazione a Mori: danni e furti nella scuola, ormai in mano ai vandali

Sfasciate le due sedi della banda sociale e della squadra di pallamano: ennesimo episodio notturno in pieno centro. Nella sede dell'hockey su prato una settimana fa furono lanciati dolci sui vetri interni e rubate pizze e bibite

MORI. Risveglio amaro per la Banda sociale di Mori e Brentonico e la squadra di pallamano. Tra sabato e domenica ignoti si sono introdotti all'istituto comprensivo, nell'immobile che racchiude la sala prove e due palestre, facendo danni, mettendole sotto sopra e portando via oggetti. Anche se domenica mattina era presto per capire le perdite materiali, il dispiacere era tanto: il furto non ha riguardato costosi strumenti musicali, tre le piccole cose mancava un cronometro, poco ingombrante, del valore di 250 euro. Il bottino è stato rimpinguato da una discreta scorta di tamponi per alcune centinaia di euro.

Gli intrusi invece si sono lasciati alle spalle un bel caos nelle vesti di improbabili Lupin, del tutto vandalici, per niente eleganti. La dinamica dello scasso è apparsa subito abbastanza chiara. A svelarla, suo malgrado, è il custode Franco Zanotti: la sua visita alle scuole di domenica è finita con un controllo al pronto soccorso per essere caduto in un pozzetto scoperto della grata; ne è uscito per caso solo con delle contusioni.

Appena avvertiti, sono arrivati sul posto Gabriele Dal Rì per la Banda sociale e la presidente dell'Handball Mori Roberta Girardelli. «Faremo denuncia. Questa situazione non ci piace. Non si tratta di un solo episodio: sabato scorso era stata forzata e imbrattata la casetta della squadra di hockey, e non era la prima volta», ricordano: «Successe il 31 ottobre 2018, anche li furti e scassi ma nessuno sporse denuncia. Questa volta lo faremo». «Intorno alle scuole - continua Dal Rì - quando non c'erano i lampioni si erano verificati dei furti alle auto parcheggiate durante le prove musicali mai un intrusione».

«Si tratta di danni ingenti sia per noi sia per la banda - ammette Girardelli - oltre a farsi male il custode ha trovato la zona dello sgabuzzino distrutta, armadi aperti. Sappiamo che sono spartite delle attrezzature e che c'hanno rubato i tamponi per il covid. Purtroppo dovremo fare un inventario dei danni. Penso che si tratti di persone che conoscono bene la struttura». Per questo Girardelli e Dal Rì sono stati sentiti dai carabinieri.

Alle scuole è giunto anche il vicesindaco e assessore allo sport e alla sicurezza Nicola Mazzucchi. Fra i danni emersi poi anche la rottura del segnapunti elettronico della palestra, preso, pare, a pallonate. Sulle prime a Mori si è parlato di bociazzi, forse per l'indole a prendersela con le dispense delle associazioni sportive. Nella sede dell'hockey su prato una settimana fa furono lanciati dolci sui vetri interni e rubate pizze e bibite. «Da noi sono entrati, hanno portato via un sacchetto di patatine, alla pallamano un cartone di birre e i tamponi antigenici» racconta Dal Rì.

«Sono entrati dalla finestra sotto la grata, hanno spaccato la porta interna fra la sala archivio e la sede della banda: per arrivare in palestra hanno aperto altre porte, rovesciato del ragù nella sede della pallamano. Per quanto ci riguarda per non hanno portato via strumenti, ma con una scarpata hanno danneggiato un pezzo dell'impianto luci. Al primo piano c'è la palestra di roccia, sono entrati prima lì, hanno preso una spalliera e l'hanno calata nel pozzetto usandola come scala. Poi sono usciti dalla stessa parte spostando un tavolo per risalire dalla bocca di lupo. I danni riguardano principalmente gli infissi e l'impianto luci. Sono bociazzi. Sicuro conoscevano il posto. Girano. Una banda seria avrebbe rubato altro, per non fortuna non han preso gli strumenti» continua Dal Rì, concludendo: «Guarderemo comunque meglio e venerdì dopo la riunione del direttivo faremo denuncia, anche la pallamano è della stessa intenzione».

«La nostra sede è stata colpita parecchio. Visto anche quanto successo una settimana fa alla casetta dell'hockey, bisognerebbe interrogarsi e fare qualcosa per questa situazione» afferma Girardelli. Capire che succede.

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