Vandali scatenati ad Ala, distrutta la sede del Peter Pan al parco Bastie

Dopo i danni al sentiero del Bersaglio, nuova incursione e la proposta dell’associazione: «Mettiamoci tutti inttorno al tavolo e parliamo del problema»

di Marco Galvagni

ALA. Peter Pan Ala Avio è un Gruppo pedagogico con sede a Parco Bastie. «Da sempre - spiega Mauro Ferone - l'associazione cerca di costruire, in modo partecipato, un ambiente di vita gradevole per tutti, un ambiente sano e ecologicamente sostenibile dove l'essere vivente sia al centro e dove i conflitti tra le persone, grandi o piccine, possano essere affrontati privilegiando soluzioni non violente e, possibilmente, con modalità leggere e divertenti». Una lezione di convivenza talvolta inascoltata, di fronte a cui stridono i vandalismi in serie degli ultimi mesi, nel parco e non. Il più appariscente è stato l'abbattimento dei cartelli sul sentiero storico appena inaugurato dall'amministrazione. L'ultimo, due giorni fa, è toccato al palo di uno steccato, spaccato in due. Ma anche a febbraio le staccionate del parco furono divelte e la bravata fu firmata deturpando una statua: fra i seni e le braccia una bottiglia. Il peggio però lo rivela il Gruppo Peter Pan.

Qualche settimana fa la sede è stata violata e devastata da intrusi, irriconoscibili con la videosorveglianza: «Abbiamo fatto la spiacevole scoperta che il cancello e la porta d'ingresso erano stati divelti. All'interno tutto è stato sporcato, rotto e rovinato. Gli oggetti, creati dai bambini con tanto entusiasmo, e i materiali erano stati buttati sul pavimento accanto a bottiglie di birra vuote e mozziconi».

Se, a detta di molti, si tratta di giovani, l'episodio pone interrogativi. «In noi - scrive Rossana Pastrello per Peter Pan - è prevalso un sentimento di tristezza al pensiero del disagio vissuto da colui o, più probabilmente, da coloro che hanno compiuto queste azioni. Quale soddisfazione si può trovare nella distruzione? Di sicuro viviamo un periodo difficile che può portare a insoddisfazione, solitudine o noia. Il danno materiale e morale coinvolge non solo l'associazione, ma tutti noi. Questi atti vandalici, che ultimamente si registrano più frequentemente sono sintomatici del disinteresse e del disprezzo verso quello che appartiene alla comunità. Pensare che questa energia potrebbe essere usata per la cura dei beni comuni, anziché alla loro devastazione! É una possibilità concreta che ci viene data come cittadini. Ne abbiamo avuto alcuni esempi molto belli gli anni scorsi, con la partecipazione di tante persone di ogni età e nazionalità a interventi di pulizia e abbellimento urbano».

Il gruppo propone un tavolo per migliorare la situazione: «Un confronto con l'aiuto di esperti e la partecipazione di associazioni locali e l'amministrazione comunale».

Sul tema s'è espresso l'assessore Gianni Saiani, ricordando che il progetto Beni comuni prosegue e genera azioni virtuose: l'allestimento in via Nuova di disegni e interventi di bambini e associazioni (gestione campo sportivo S. Margherita, Gruppo 78, Mind's Hub, Ciao Ketty) è un esempio, «ma anche un monito nei confronti di una parte della popolazione purtroppo molto lontana da questi valori. Le persone che compiono atti vandalici o che in modo molto disinvolto sporcano intenzionalmente il territorio in cui vivono dovrebbero riflettere»; i più piccoli siano «modello ed esempio anche per i più grandi».

Si pensi all'abbandono di rifiuti, ben più di ragazzate. Spesso i colpevoli sono gli adulti, e non da ieri. Non solo Ala ha lanciato un campagna per la raccolta delle deiezioni canine, ma il sindaco Soini ad aprile ha emesso un'ordinanza per smaltire rifiuti pericolosi in due località. A Santa Cecilia la Forestale ha trovato «onduline contenenti amianto, scaricate nel bosco» e, mancando responsabilità dirette o indirette, paga il Comune: oltre 2200 euro. La bonifica riguardava anche reperti in località Valfredda, la zona cave tanto discussa per l'ingresso di due nuove aziende del settore. A dicembre 2019 è stata ordinata la formale ed immediata chiusura di un'area identificata come «discarica non controllata»: «sono stati rinvenuti rifiuti abbandonati risalenti agli anni 60-70, il Comune si è attivato per rimuovere una limitata quantità di rifiuti speciali contenenti amianto».

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