Mori / L’idea

Si scava il tunnel, spunta una sorgente: «Riempiamo il lago di Loppio»

Lo specchio d’acqua fu prosciugato dalla galleria Adige-Garda, ora potrebbe rinascere con la vena intercettata al Cretaccio

di Enrico De Rosa

L'acqua non va sprecata. Perciò la nuova sorgente, trovata durante i lavori della galleria Adige Garda, va messa subito in sicurezza. Soltanto in un secondo momento si potrà valutarne le possibilità di utilizzo civile, o per il ripristino del lago di Loppio. Su questo principio, l'intero Consiglio comunale di Mori, nel corso dell'ultima seduta, ha trovato un unanime consenso, approvando, dopo una lieve modifica, la mozione presentata dai consiglieri Erman Bona (Impegno per Mori) e Cristiano Moiola (Patt).

Nel documento si invitava il Comune a prendere un'iniziativa a tutela del rinvenimento nel corso dei lavori di scavo della galleria del passo San Giovanni - Cretaccio, all'interno del cunicolo di emergenza del tunnel, di una fonte idrica della portata di circa 30 litri al secondo. «Sono soddisfatto - ha commentato a fine seduta il consigliere Erman Bona - del dibattito e della sensibilità dimostrata dalla maggioranza e dal sindaco Stefano Barozzi. Abbiamo dimostrato che di fronte ai problemi concreti siamo in grado di fare fronte comune». «Abbiamo già avuto - ha osservato nel corso del dibattito il sindaco - degli incontri con il sindaco di Nago. Siamo decisi a salvaguardare quella vena affiorata, chiudendola ed evitando così altri danni e sprechi. Ma non vogliamo trascurare altre possibilità. Ad esempio facendo valutare la potabilità dell'acqua. Ma come ipotesi subordinata, nel caso l'acqua non fosse potabile, neppure si può trascurare l'eventualità di indirizzarla verso il lago di Loppio».Nella mozione messa ai voti i consiglieri Bona e Moiola hanno illustrato con un ampio excursus storico le vicende legate allo sfruttamento dell'acqua e ai lavori che hanno modificato in modo profondo il territorio nel corso degli ultimi 50 anni. Ma al centro della riflessione proposta al Consiglio era soprattutto il grave problema dello spreco di acqua.«Sono note le vicende - ha ricordato Bona - che hanno interessato il lago di Loppio nel corso degli anni. Basti ricordare i lavori risalenti alla fine degli anni Cinquanta per la galleria, che determinarono il prosciugamento del lago sino alla decisione, trent'anni dopo, di trasformare la zona in un biotopo tutelato di interesse archeologico. Ma nel 2010, ci si rese conto che le perdite di acqua erano ingenti. L'allora consigliere provinciale Claudio Civettini in un'interrogazione fece presente che a causa di errori nell'opera di rinvaso, c'erano perdite superiori di 500 volte rispetto a quanto previsto nel progetto iniziale. Pertanto sul lago di Loppio ci sono stati nel corso degli ultimi decenni molti ripensamenti da parte della Provincia. Eppure tutti i giorni si scarica nel lago di Garda a Torbole una gran quantità di acqua al secondo, di ben altre dimensioni rispetto alla portata della vena trovata».Peraltro nella scorsa consiliatura era stato ancora il consigliere Moiola a far approvare una mozione in cui l'amministrazione si impegnava a tutelare il biotopo di Loppio, anche attraverso incontri pubblici con esperti. «Bisogna verificare poi - ha dichiarato infine Barozzi - l'impermeabilizzazione della parte sottostante l'invaso, per cui vanno consultati anche i geologi. Il vero senso della mozione è capire quali sono le possibilità di utilizzo. Però sul piano della potabilità, l'interesse è più per il Comune di Nago che per Mori, che usufruisce delle acque dello Spino».

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