Cento giovani bloccati dalla neve dopo il rave party Liberati e salvati dai vigili del fuoco

di Tommaso Gasperotti

Neve fino a 40 centimetri, vento forte, alberi abbattuti dal vento o piegati dal peso della neve. Strade interrotte, frazioni senza elettricità e centinaia di interventi che hanno impegnato praticamente tutti i corpi dei vigili del fuoco volontari della Vallagarina e degli Altipiani Cimbri. Il colpo di coda dell’inverno si è abbattuto anche sul basso Trentino, causando importanti disagi. Al momento, per fortuna, senza però causare danni ingenti o feriti. Merito, soprattutto, della macchina della protezione civile trentina, che anche in questa occasione ha saputo rispondere con efficacia.

Anche di fronte a situazioni particolarmente difficili. Come quella che si è presentata ieri mattina ai pompieri volontari di Mori e Ronzo-Chienis, alle prese con i partecipanti di un rave party, organizzato sabato notte in località Doss Alt, nei pressi di Pannone. In un centinaio, alla fine della serata di ballo tra i boschi, si sono ritrovati intrappolati dalla bufera. Lorenzo Benoni, titolare del vicino Maso Naranch, è furioso. Ieri al momento di aprire il locale, si è trovato la via d’accesso bloccata. «Molti di loro avevano parcheggiato la macchina a bordo strada e si sono trovati bloccati dalla neve. Siamo rimasti fermi un’ora e mezza e avevamo a pranzo un centinaio di persone». Nessun ferito, ma uno scenario surreale: «Sembravano zombie che vagavano nella neve. Alcuni di loro erano in pantaloncini corti». Piante schiantate anche a Santa Barbara e a passo Bordala, dove i gestori di malga Somator sono rimasti isolati per tutto il giorno. Situazione analoga per le ragazze di malga Cimana, sopra il lago di Cei: «Abbiamo allertato i vigili del fuoco che ci hanno scortato fino alla malga dove erano rimasti gli altri nostri colleghi, liberando man mano la strada dai tronchi: una scena apocalittica con vento forte, 25 centimetri di neve e alberi pericolanti», racconta Ilaria Clappa, la giovane titolare, ringraziando di cuore i volontari di Villa.

Scenario analogo sugli Altipiani Cimbri, che hanno salutato sabato notte la nevicata più abbondante di tutto l’inverno. L’eccezionale precipitazione ha causato la chiusura fin dal primo mattino di ieri della Ss 350 nel tratto Buse-Busatti per caduta alberi. Piante cadute anche lungo la Ss 349 della Fricca nella zona tra l’albergo al Bosco e Pian dei Pradi, ma la viabilità è stata subito ripristinata. Sugli Altipiani a dare i maggiori grattacapi ai soccorritori è stato il vento, con raffiche che hanno superato anche 90 chilometri all’ora nella zona di Lavarone e a passo Vezzena. Abbondante più che mai la neve al passo del Toraro, a forcella Valbona e Campomolon: qui la coltre raggiunge i 55 centimetri. Stessa immagine a passo Coe e Malga Millegrobbe. Tantissima neve lungo il crinale del gruppo dello Scanuppia e della Vigolana. Il massimo su cima Hornberg con 60 centimetri di neve fresca, e cima Becco di Filadonna.
Duramente colpite dal maltempo le Valli del Leno. A Terragnolo, causa la caduta di alberi sulla linea elettrica, le frazioni di Baisi, Zoreri, Soldati, Incapo e Campi sono rimaste per l’intero pomeriggio senza corrente. In Vallarsa, a causa del forte carico di neve sugli alberi, è stata chiusa tutta la strada provinciale 219 per Camposilvano dal bivio di Speccheri. Chiusa anche la strada del Postel e chiusa la diramazione della Ss 46 verso l’Ossario del Pasubio per pericolo valanghe. Chiusa anche la Ss 46 da Piano di Vallarsa a località S.Antonio (Valli del Pasubio).

Meno importanti i disagi sull’altipiano di Brentonico, dove la neve non ha superato i 20 centimetri, causando comunque per i volontari diversi interventi per taglio piante e soccorsi vetture bloccate.
Rovereto non è stata toccata dalle precipitazioni nevose, ma le frazioni in quota hanno subito disagi: particolarmente interessata dalla nevicata la parte alta di Noriglio, con l’abitato di Cisterna, Moietto, Pietra e Senter. Sono intervenuti i mezzi del piano neve, squadre di vigili del fuoco e forestali che hanno messo in sicurezza le strade. È stata aperta la strada che porta al rifugio Monte Zugna.

comments powered by Disqus