E' di Scrinzi la vigna eccellente

È stata bella la festa, con tre giorni di eventi, corti aperte ed enogastronomia. Ma il clou de La Vigna Eccellente...ed è subito Isera, restava il premio, attribuito domenica scorsa. Dei 47 vigneti in concorso, portati all’attenzione della giuria da 35 agricoltori per il primo e unico premio in Italia dedicato a valorizzare il lavoro in campagna e la cura delle vigne, si è distinto quello di Franco Scrinzi in località Corè a Marano di Isera. Un vigneto a pergola doppia su terreno morenico-fluvioglaciale adatto per la coltivazione del Marzemino. A premiare il viticoltore, lo straordinario equilibrio vegeto-produttivo con completa sanità delle foglie che sicuramente - come ha ricordato il tecnico della Fondazione Edmund Mach Bruno Mattè - non è il risultato del solo lavoro 2018 ma è frutto di anni di impegno e dedizione. 
Secondo posto per Mario Frapporti e il suo appezzamento in località Brom. Una pergola semplice esposta ad est, per cui riscaldata sia dal sole del mattino che da quello pomeridiano, con sfogliatura e disposizione grappoli perfetta, oltre ad un’interessante eterogeneità produttiva dovuta ai 4 cloni presenti e una selezione massale. Terzo classificato Renzo Pizzini, con il suo vigneto a pergola doppia sito a Nogaredo su terreno alluvionale recente, franco-limoso, che consente di esprimere al Marzemino determinate caratteristica. Un altro lavoro gestito, come ha sottolineato la giuria, in maniera egregia. 
«Anche quest’anno non è stato assolutamente semplice - ha ricordato Nereo Pederzolli, uno dei membri della giuria presieduta dal professor Attilio Scienza, docente di Viticoltura alla facoltà di Agraria di Milano - fare una scelta perché i vigneti si stanno complessivamente adeguando al bello ed a un alto livello di conduzione viticola. Un approccio quasi corale - ha aggiunto - per difendere questa specificità territoriale. E dunque un plauso all’amministrazione comunale che è riuscita a coinvolgere schiere di viticoltori nel fare cultura di territorio attraverso una coltura per esso così significativa». 
L’appuntamento è stato inoltre occasione per consegnare anche il secondo premio letterario intitolato a Francesco Graziola, voluto per mettere in luce il ruolo di chi si dedica alla scrittura agricola conservando e trasmettendo la memoria, fondamentale per il suo valore culturale. Un riconoscimento andato a  Sergio Ferrari, impegnato in questa attività dal 1961, parallelamente al suo ingresso come docente all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige e che vanta al suo attivo 1903 pagine solo su Vita Trentina, oltre alle sue numerose altre collaborazioni, tra cui il blog quotidiano su IlDolomiti.it, tra i più letti del portale di news.

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