Il business delle gite scolastiche Pacchetti vacanza ad hoc studiati dall'Apt

La scuola non è solo la base della formazione e dunque degli amministratori di domani ma anche un veicolo turistico eccezionale. Perché proprio dalle gite scolastiche arriva la copertura dei periodi «depressi» dell'economia basata sui visitatori. E i piccoli astanti in età scolare garantiscono presenze e soldi. Che, per dirla in termini grossolani, finiscono sul mucchio perché le gite «occupano» Rovereto e la Vallagarina nelle mezze stagioni. Da marzo a maggio e da ottobre a novembre, in altre parole, si vendono bene i pacchetti scuola e i numeri sono incoraggianti. Lo scorso anno scolastico 2017-18 sono arrivati 4.500 ragazzi che hanno garantito 4.800 presenze con un più 33% rispetto all'anno prima. E queste comitive, per sfatare un luogo comune, non sono composte da gitanti mordi e fuggi, da giornata. Affatto! Solo il 20% non si ferma a dormire in città o nei dintorni mentre il restante 80% soggiorna da una a quattro notti.
La scuola, insomma, tira turisticamente e l'Apt, non a caso, investe molto nel settore. Compreso uno speciale «Open Day Scuole» per incentivare docenti ed educatori a scegliere Rovereto come meta per le proprie classi. «Non si tratta solo di proporre visite ai musei - ricorda il direttore dell'Azienda di promozione turistica Federico Milan - ma anche i luoghi della Guerra, i sentieri, le trincee e perfino i laboratori dei nostri istituti superiori Depero, Don Milani e Alberghiero. E anche Meccatronica e Dolomiti Energia. Insomma, c'è la cultura, la storia ma anche la scienza e la formazione».
L'«Open Day Scuole», venerdì, servirà proprio da vetrina per promuovere il territorio. «Ci sarà una presentazione congiunta delle proposte didattiche dei musei e dei viaggi di istruzione proposti dall'Apt. Quindi l'attenzione si sposterà sui singoli musei: Mart, Civico, Guerra, Diocesano ma anche università, Osservatorio Balcani Caucaso-Transeuropa e istituti superiori». Il bacino d'utenza di questi turisti, d'altro canto, è ampio e le cifre parlano da sole: 99 scuole coinvolte, al 99% italiane ma con un 1% da Austria e Germania, 4.500 ragazzi con capacità di spesa di 70 euro al giorno a testa. E i conti della serva parlano di 315 mila euro lasciati qui. «I nostri pacchetti vacanza scolastica, tra l'altro, vengono acquistati e proposti anche da agenzie fuori regione. Ma a beneficiare del turismo scolastico sono tutti: musei, guide, ristoranti, pizzerie, accompagnatori del territorio, produttori, commercianti e anche scuole di sci. E ci consente perfino di operare su più ambiti, addirittura cinque: Vallagarina, Folgaria, Garda, Trento e Valsugana. Gli scolari dormono qui e poi si spostano in pullman».
Il business delle gite scolastiche, dunque, tira. Per questo l'Apt ha deciso di pigiare sull'acceleratore rimodulando l'offerta e cercando da una parte di personalizzare sempre di più i pacchetti, affinché vadano incontro alle esigenze delle singole scuole e classi, e dall'altra di allargare il target. 
La proposta roveretana piace soprattutto alle elementari e alle medie. «È anche una fascia di età che riusciamo a intercettare con i social visto che sono ragazzi che girano con il cellulare sempre in mano». Gli effetti sono tangibili: più 20% dal 2016 al 2017 e più 33% l'ultimo anno scolastico. E parliamo di vacanza, quindi soggiorni. Per le gite in giornata i dati sono maggiori: il 20% dei biglietti del Mart sono per scolaresche, 22 mila presenze al Museo del Guerra e 8 mila alla Campana dei Caduti.

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