«No transumanza, fa danni» Contadini contro le greggi

Fronte compatto, a Besenello, contro la transumanza delle greggi di ovini lungo le campagne dell’asta dell’Adige. Una quarantina di contadini del paese, ieri sera, esasperati dai continui danni che le pecore di passaggio causano a viti e impianti, si sono riuniti per prendere dei provvedimenti e sollevare il problema anche in provincia.

«Non ho nulla contro il rito della transumanza in sè - ammette il sindaco di Besenello Cristian Comperini - ma anche questa tradizione deve essere rispettosa dei luoghi privati e pubblici e del lavoro altrui. Ogni primavera, invece, ci troviamo a gestire un problema che ritengo sia d’interesse di tutti i colleghi amministratori della Vallagarina».

Già nel 2011 il sindaco aveva emanato un’ordinanza con l’intento di disciplinare la circolazione e il pascolo di armenti e greggi sul territorio comunale. Ma poche volte è stata rispettata. E neppure i cartelli che invitano a tenere alla larga le pecore dagli appezzamenti privati hanno sortito l’effetto sperato.

«Pastori e greggi potrebbero sostare massimo un giorno, percorrendo esclusivamente terreni arginali o demaniali incolti, come autorizza il Servizio di Bacini Montani. Invece - sbuffa Pio Sgrott, il presidente dell’associazione di coltivatori 3P, che ha indetto l’incontro - capita spesso che si fermino qui anche per più di una settimana e che gli armenti si spostino sulle aree coltivate private, causando molti danni: tralci spaccati, impianti d’irrigazione travolti e giovani viti rovinate dal fiume di ovini».

Tanti piccoli danni privati, che sommati assieme fanno però emergere un problema più grande. Da qui la decisione dell’amministrazione di Besenello di inviare una lettera all’assessore provinciale all’agricoltura Michele Dallapiccola, ma anche alla Stazione forestale di Rovereto-Vallarsa, al Corpo di polizia locale dell’Alta Vallagarina e a tutti i sindaci della zona (Volano, Nomi, Calliano e Aldeno) affinché il fenomeno della transumanza venga maggiormente regolamentato. Dalla platea, invece, la proposta di avviare una raccolta firme: una petizione dal basso per contrastare il pascolo abusivo, che riesca ad arrivare fino ai tavoli della Provincia.

«Non è giusto che il lavoro dei contadini, già messi a dura prova dagli eventi atmosferici, venga minacciato dall’inosservanza delle regole di alcuni custodi delle greggi che, spesso senza autorizzazioni e senza la minima vigilanza sugli animali, invadono sistematicamente e senza ritegno le coltivazioni private - prosegue Comperini, facendo un appello ai colleghi lagarini -. A Nogaredo, i giorni scorsi, si è tenuta una discussione analoga. Ma so che tante altre zone del Trentino, in questo periodo dell’anno, soffrono una transumananza incontrollata. Dobbiamo essere uniti e assumere, una volta per tutte, una posizione condivisa: servono maggiori controlli, affinché limiti e divieti vengano rispettati».

Anche perché, osservano alcuni agricoltori, le denunce per i danni subiti rivolte singolarmente verso questi pastori, che non sono i proprietari degli ovini, sono risultate vane. «Più siamo - concludono i contadini - più possiamo far sentire la nostra voce su questo annoso problema».

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