Amianto al cimitero di Mori: ok alla rimozione

È arrivata dalla Soprintendenza per i beni culturali di Trento l’autorizzazione alla rimozione dell’attuale copertura in amianto del cimitero di Mori e la sua sostituzione e bonifica. Il problema era sorto quando parte della tettoia era crollata il 6 agosto scorso, in seguito all’ondata di maltempo che ha colpito la Vallagarina, esponendo le parti in amianto e determinando un’accelerazione dei tempi di eliminazione del materiale tossico che, secondo uno studio provinciale, non era considerato fino ad allora fra i più urgenti da sistemare.  
Inizialmente, infatti, nella classificazione stilata dalla Provincia nel novembre del 2015, la bonifica della copertura del cimitero moriano era stata giudicata di media urgenza fra i tanti manufatti ancora contenenti amianto della provincia e prescritta, di conseguenza, nel giro di tre anni a partire da allora. Collassata parte della copertura in estate, sono stati avviati subito i passi necessari alla sistemazione e oggi è arrivata anche l’autorizzazione della Soprintendenza.   
 
Il progetto, redatto al costo di 9.235,80 euro a firma dell’architetto Leonardo Zanfei, è stato approvato dalla giunta di Mori il 16 novembre scorso: i lavori di bonifica verranno realizzati per un totale di 139.000 euro, di cui 102.498,93 euro per lavori, compresi 10.142,04 euro per oneri della sicurezza e 19.694,75 euro per somme a disposizione dell’amministrazione. Al momento i lavori di sostituzione del manto di copertura sono in appalto, l’avvio del cantiere è previsto in primavera.   
 
La copertura del cimitero moriano è stata al centro delle cronache anche per il recupero della copertura collassata e andata in pezzi a seguito di un forte temporale: sono state messe in discussione le misure di sicurezza previste per i lavoratori chiamati a liberare il cimitero e l’antistante parcheggio dai detriti contenenti la sostanza tossica. I lavoratori di Amr (Azienda multiservizi Rovereto) hanno protestato con un blitz silenzioso, guanti bianchi alle mani e uno striscione durante una seduta del consiglio moriano, oltre ad un presidio con il sindacato Usb davanti al municipio e manifestazioni a Rovereto. Secondo operai e sindacati, non sono state adottate le necessarie misure di sicurezza nella raccolta dei detriti pericolosi esponendo i lavoratori a rischi per la salute.

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