Rinasce la croce della Cola Un «grazie» alla montagna

Venne installata insieme ad altre tre nel 1734 sul monte Baldo

A chi passa di lì senza conoscere il passato di quella terra può sembrare un semplice pezzo di pietra inghiottito dalla vegetazione del monte Baldo. Quel monolite bianco scalfito dal tempo invece è un vero e proprio pezzo di storia per la comunità di Avio. Tant’è che, quando i consiglieri di minoranza Manolo Fumanelli, Marco Pilati, Fabiano Giuliani, Marino Salvetti, Mattia Salvetti e Beniamino Giuliani hanno presento in consiglio comunale una mozione per chiederne il restauro, l’aula si è espressa all’unanimità per il «sì». Il pezzo di pietra porosa e bianca che s’incontra nelle vicinanze della croce eretta dagli alpini in ricordo dei caduti della Prima guerra mondiale è quel che resta della croce della Cola, dal nome della località in cui è stata eretta. È l’unica testimonianza ad essere resistita fino ai giorni nostri, perché un tempo di croci come quella ce n’erano quattro sul monte Baldo: le avevano volute gli aviensi per dire grazie alla loro montagna.

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«Con i sentimenti di devota e generosa religiosità di popolazione si pensò, ed è a notarsi prima a monte che non a valle, di porre quattro croci a preservazione di quella campagna battuta più volte da grandine, come scriveva l’attuario di Comune nel protocollare la decisione del Gran consiglio adunato il 27 giugno 1734». Così racconta Francesco Perotti Beno in una ricostruzione storica dei primi anni del diciottesimo secolo. «Il periodo a cui fa riferimento è molto significativo - è riportato nella mozione presentata in consiglio comunale - poiché si colloca in epoca storica che fu dominata da eventi bellici che hanno segnato le sorti della nostra regione:  lo scontro fra gli Schützen e l’esercito francese nel 1703 e la più recente battaglia del 1796 combattuta sempre dagli Schützen contro le truppe Napoleoniche». Da qui l’idea di porre quattro croci in larice. «Ma raccolta fra la popolazione diede un importo maggiore, così da poter concludere con 200 Troni il contratto di erezione di quattro croci di pietra con i lapicidi Valentino Lucchi e Donati Bianchi. Il consiglio decideva il 18 luglio 1734: le 4 Croci di Pietra , che si fabricano nella Selva (monte Baldo) fu risolto piantarle una sopra li Campi delli Trattesoli nella Costa di Mezzo, un’altra sul Monte del Morino, un’altra sul piano dell’Altura alla Crosara, e l’altra sulla Cola e il martedì 16 e il mecoledì 17 agosto, con speciali processioni venivano benedette le 4 Croci e riposto nel sepolcretto, al loro centro, delle Reliquie». Le guerre e il tempo hanno cancellato tre di quelle croci, ma ora il Comune provvederà al restauro di quella rimasta in località Cola dove la minoranza ha chiesto venga posta anche una targa che spieghi questa pagina di storia.

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