Mori: passa il referendum sul gassificatore

di Laura Galassi

L’iter per la realizzazione del gassificatore alle Casotte si ferma per davvero. A chiederlo questa volta è il Consiglio comunale, che l’altro ieri ha votato all’unanimità la mozione sul referendum. La seduta si è svolta in via straordinaria all’auditorium, per permettere ai cittadini di assistere alla discussione di un tema così sentito. La precauzione della location più grande si è rivelata utile, visto che mercoledì sera in sala c’erano circa 150 persone, quando di norma gli spettatori del civico consesso si contano sulle dita di una mano.


All’ordine del giorno c’era unicamente la discussione della mozione presentata da Fiorenzo Marzari (Lega Nord), Nicola Mazzucchi (Patt) e Sandro Turella (Unione per Mori). Le minoranze chiedevano che la popolazione fosse coinvolta con una consultazione referendaria sul tema dell’impianto di smaltimento di rifiuti non pericolosi. Il parere favorevole di tutte le forze politiche era già nell’aria: nei giorni scorsi tutti i partiti erano usciti allo scoperto sostenendo l’importanza di un dibattito pubblico che portasse i residenti a decidere in prima persona.
Rispetto al testo firmato dalle opposizioni, mercoledì è stato approvato un emendamento della maggioranza che impegna l’azienda a congelare l’iter sul gassificatore fino a dopo le elezioni. «Una questione così delicata rischiava di essere strumentalizzata a cavallo della scadenza elettorale e su questo tutti i consiglieri sono stati d’accordo», spiega l’assessore alla Comunicazione Patrizia Caproni. Ecco che allora il Consiglio impegna il sindaco a perorare la causa che annulla il termine del due febbraio come scadenza ultima per presentare in municipio le osservazioni sulla Valutazione ambientale strategica (Vas) depositata il 2 gennaio in via Scuole dalla Sofc Syngas. La sospensione dell’iter in realtà era già stata discussa in Conferenza dei servizi il 20 gennaio, quando la stessa Provincia aveva chiesto all’azienda di produrre ulteriore materiale sulle caratteristiche tecniche dell’impianto.


Con l’approvazione di ieri si va a rafforzare il concetto dello stop a qualsiasi passaggio burocratico almeno fino alle elezioni del 8 maggio, precisando che, dopo quella data, comunque va dato al Consiglio il tempo di insediarsi prima di tornare alla carica con il progetto. «Finora abbiamo sentito solo una campana, c’è bisogno di entrare nel merito», aggiunge Caproni. Al termine di questa parentesi di approfondimento spetterà poi ai cittadini dire la loro. In base alle regole del nuovo statuto comunale, per indire il referendum consultivo basterà la maggioranza dei consiglieri, mentre la consultazione sarà valida con la partecipazione del 20% degli aventi diritto. «Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto», concordano gli esponenti delle minoranze. «Ora si apre una nuova fase pubblica per presentare le osservazioni. La ditta deve portare in provincia dei documenti simili a quelli richiesti per la Valutazione di impatto ambientale (Via). Una volta studiati quelli si potrà riparlarne», sostiene il sindaco Roberto Caliari.


L’occasione per dire la propria sul tema gassificatore, però, a pochi mesi dalle elezioni, è troppo ghiotta. Mercoledì sera Sandro Turella ha voluto sottolineare la sua contrarietà al progetto, senza aspettare gli approfondimenti. Non è escluso che nei prossimi giorni altri partiti vogliano comunque esporsi. La Lega Nord, ad esempio, ha già fissato una riunione interna la prossima settimana per decidere se porre il suo veto al progetto o meno.

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