Lupo travolto sulla statale È un grosso esemplare adulto

di Tiziano Dalprà

È stata rinvenuta la carcassa di un lupo di notevoli dimensioni a poca distanza da passo Vezzena, al centro della carreggiata della statale 349 della Val d’Assa Costo-Asigo, proprio sul confine tra Veneto e Trentino, a poca distanza dall’antica osteria Al Termine, che prima della grande guerra segnava la linea di demarcazione tra il territorio austriaco e quello del regno d’Italia. L’animale è stato investito.

I lupi in questi ultimi anni hanno preso possesso dell’intera area, partendo da Marcesina, Foza, Conco e Asiago fino ad arrivare sull’altopiano delle Vezzene, a Lavarone e Folgaria. Le predazioni sono parecchie, soprattutto quando le pecore e le mucche sono in alpeggio.

Tanto più perché questa parte di territorio trentino è caratterizzato dal più numeroso insediamento di malghe di tutto l’arco alpino. «Noi abbiamo avuto solo una predazione, una giovane manza, uccisa dai lupi durante l’estate» racconta il malgaro Cristian Cetto di Levico, che da 38 anni lavora a malga Fratte, a Vezzena. «Ma i lupi si vedono in continuazione - racconta -, si  avvicinano sempre più alle casare, arrivano ad una distanza di 20-30 metri ed anche puntandogli addosso dei fari non scappano. La nostra malga è anche una fattoria didattica, pertanto abbiamo tanti animali. Tanti colleghi malghesi sono sfiduciati, combattere contro i lupi è difficile. Abbiamo costruito un recinto elettrificato a norma di legge, e devo dire che ha funzionato in maniera egregia. Ma il problema rimane, perché si dovrebbero recintare più ettari, perché in estate quando fa molto caldo le mucche mangiano di notte e hanno bisogno di tanto spazio. Ora con il recinto che abbiamo costruito dobbiamo radunare le vacche e metterle in stalla ogni notte, lasciando nel recinto solo le manze. È un lavoraccio ma solo così si possono affrontare questi predatori», sottolinea con un po’ di rammarico Cetto.

Due predazioni le ha subite un altro contadino levicense, Vettorazzi, che gestisce malga Costo. I branchi di lupi in quell’area molto vasta sono almeno tre ma c’è chi afferma sia stata superata in tuttp la ventina di esemplari.

I lupi spaziano fino a Luserna, Lavarone e Folgaria. Dominano il territorio. Quattro esemplari adulti più due cuccioli sono stati visti a Lavarone Chiesa nel centro abitato, e le foto trappole hanno immortalato lupi in zona Hornberg/Cornetto, area Camoa poco distante da Folgaria. Avvistamenti di branchi anche lungo la dorsale della Vigolana, e sulla strada della Fricca. Particolarmente colpiti i greggi di pecore, in una sola notte questa estate a Foza (Asiago), un branco di lupi, ha ucciso 39 ovini. Ma chi ha ucciso il lupo trovato morto a poche centinaia di metri dall’osteria Al Termine ? «Non si sa, certamente è stato travolto da una macchina», racconta il gestore dell’osteria.

Recentemente i malghesi dell’area veneto/trentina (parliamo di oltre 100 malghe) hanno protestato civilmente lanciando lo slogan «salviamo le malghe», invitando chi di dovere a garantire l’alpeggio in sicurezza. Le mucche in alpeggio hanno una valore fondamentale per la gestione dei pascoli e soprattutto per la biodiversità. Senza gli alpeggi stagionali la montagna sarebbe destinata a morire.

«I malghesi hanno già espresso forti preoccupazioni per la prossima stagione in alpeggio - commenta il sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern -. E non è una cosa da poco perché le 76 malghe gestite dai Comuni garantiscono alla comunità un milione di euro all’anno. A cui si aggiungono 29 malghe private. Se i 7.500 ettari di pascoli di montagna venissero abbandonati le problematiche idrogeologiche e naturalistiche saranno immense; sarebbe di fatto la morte della montagna».

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