Gestione rifiuti, società unica per 250 mila trentini, da Trento a Rovereto e Vallagarina

di Nicola Guarnieri - NO

La lunga odissea dei rifiuti sta per concludersi. Entro un anno nascerà finalmente la società «in house» che gestirà la raccolta, il trattamento, lo smaltimento e le pulizie generali in tutta la Vallagarina ma pure nei comuni di Rovereto e Trento. Un’azienda speciale che si occuperà dell’immondizia di 250 mila persone. Non solo: le regole e la tariffe saranno le medesime per tutti senza per altro bisogno di ricorrere ad una gara d’appalto per incaricare del servizio una ditta esterna. E questo, ovviamente, assicurerà miglior gestione, prezzi più bassi e soprattutto garanzia occupazionale.

L’infinito tiramolla per mettere sul piatto di Dolomiti Ambiente il ciclo della spazzatura, insomma, sta per finire. E, chiaramente, per arrivare al dunque si è dovuto momentaneamente scorporare la parte idrica, quella che ha bloccato la nascita dell’azienda pubblica fino ad oggi. Perché per infilarci tutto nello stesso calderone è necessario che Trento metta mano al portafoglio per estrarre 40 milioni di euro buoni per acquistarsi le reti, vendute ai privati circa cent’anni fa. Il tappo, però, adesso è stato tolto e finalmente si può parlare solo di rifiuti. Con la Smr - la trasformazione di Amr voluta dal consiglio comunale di Rovereto - che involontariamente ha giocato un ruolo determinante proponendosi di occuparsi della monnezza lagarina per tutta la valle, isole linguistiche (leggasi Altipiani Cimbri) comprese.

La trattativa, che ha visto sedere allo stesso tavolo Comunità della Vallagarina, Comune di Rovereto e Comune di Trento, è ormai a buon punto. E si stanno limando i dettagli per conferire allo stesso gestore tutta la partita che garantirà economie di scala e risparmi per i cittadini. Nel frattempo, l’ente intermedio di via Tommaseo ha prorogato l’appalto per due anni alla Snua (ne parliamo a fianco) e questo sarà il tempo necessario per rendere operativo il soggetto «in house». «La possibilità di proroga era già inserita nel contratto: - conferma il presidente della Comunità di Valle Stefano Bisoffi - tre anni più due. E sarà l’unico possibile. È una scelta nell’attesa di definire l’accordo con Rovereto e Trento su cui ci stiamo lavorando da mesi. Il patto, tra l’altro, prevede che se intervengono società in house si può rescindere il contratto. Per ora, quindi, per garantire continuità del servizio si è trovata l’unanimità in conferenza dei sindaci. Nel frattempo, come detto, cercheremo nei prossimi mesi di definire il nuovo assetto gestionale».

La rotta, dunque, è tracciata e indietro non si torna. Anzi. «Dobbiamo definire a breve questo progetto per avere quanto prima un ambito unitario, uniformare la raccolta porta a porta dei rifiuti assicurando delle specificità nei territori turistici come gli Altipiani Cimbri e Brentonico. Stiamo lavorando anche per arrivare alla tariffa unica».
E il problema degli impianti idrici che Trento non ha? «Quello riguardava la gestione unica di tutto ma abbiamo deciso di iniziare lavorando ad una sola società per i soli rifiuti. Come Comunità della Vallagarina, d’altro canto, non gestiamo acquedotti e quindi meglio scorporare i rifiuti per ottenere un ambito unico ottimale».

E la Società multiservizi Rovereto che ha sostituito l’Amr? «La questione è stata messa sul tavolo ma stiamo lavorando a più ampio spettro, oltre la Vallagarina. Per il trattamento dei rifiuti l’ambito ottimale deve inserire anche Trento. Solo in questo modo si può fare economia di scala e contenere le tariffe».
Nel giro di un biennio, come detto, la nuova gestione unica dovrebbe essere operativa con risparmi per tutti. Iniziando dagli utenti-cittadini.

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