Cerca radicchio di bosco, vola nel dirupo

Si è salvato grazie al seppure flebile lamento, alla forza della disperazione che gli ha strappato dalla gola le grida di aiuto che una signora, per fortuna, è riuscita a udire nonostante la sordina imposta dal dolore della caduta. E proprio l'udito della donna, che abita qualche centinaio di metri sotto il monte Corona - dove in cima troneggia la statua della Madonna della Consolazione che protegge il paese e che viene ricordata da sempre nella sagra di fine agosto - ha permesso di allertare il 112, il numero unico del soccorso. Nel frattempo un passante ha sentito pure lui i gemiti provenire dal bosco abbarbicato sul dirupo che sovrasta Nomi e si è messo a urlare pure lui, con voce più forte.

In pochi minuti sono accorsi i vigili del fuoco volontari che hanno individuato il luogo del disperato richiamo. Erano le 8.19 e in quella zona, di solito, non ci va nessuno. Soprattutto a quell'ora. Perché non è un posto per escursionisti, non ci sono sentieri e l'unico accesso al monte Corona è da sopra. Per questo si è pensato subito ad una caduta dall'alto che, non fosse stato per due alberi incrociati a forcella, sarebbe stata ignorata a lungo visto che il malcapitato sarebbe piombato a valle sfracellandosi. Il ferito - P. T., 66 anni di Trento che pare stesse cercando radicchio di bosco - è stato raggiunto a fatica. I pompieri hanno chiesto l'intervento del soccorso alpino e dell'elicottero ma è stato davvero difficile arrivare nel luogo esatto dell'impatto. L'anziano, quando è stato recuperato, respirava. Era in stato confusionale ma biascicava qualche parola. E dopo un volo di 30 metri può considerarsi un miracolato. Ora è ricoverato all'ospedale Santa Chiara di Trento in prognosi riservata.

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