Vallagarina, agevolazioni fiscali per i paesi di montagna

Paesaggi da cartolina, turisti che che immortalano le belle montagne lagarine ma che poi, dopo gli scatti, se ne tornano a valle. E rimangono i residenti che, anno dopo anno, vedono assottigliarsi il numero di vicini di casa e pure sparire le poche botteghe che facevano comunità. Il campanello d’allarme è stato lanciato qualche mese fa dalla Vallarsa, con negozi che hanno abbassato le saracinesche per sempre e i giovani che cercano fortuna, e domicilio, altrove, in zone più accessibili. Un problema, questo, che riguarda anche Terragnolo e l’Oltresommo di Folgaria. E, spostandosi dall’altra parte dell’asta dell’Adige, il lago di Cei. Parliamo di posti che un tempo vantavano potenzialità di sviluppo turistico ma che poi si sono fermati.
 
Orbene, il consiglio provinciale, adesso, ha approvato una mozione (proposta da Claudio Civettini di Civica Trentina) che impegna la giunta a sostenere economicamente queste aree montane ritenute depresse e a mettere in campo strategie ad hoc per evitarne lo spopolamento. L’impegno, chiaramente, è formale e vincolante. Piazza Dante dovrà quindi «coordinare, in termini di programmazione e di risultati, gli interventi provinciali finora messi in campo a sostegno della presenza e valorizzazione di attività commerciali e di pubblico esercizio in aree montane e località svantaggiate, attività qualificate dall’erogazione di ulteriori servizi necessari alla comunità». Non solo, «con riferimento alle zone di montagna in maggiore difficoltà» dovrà «approfondire la possibilità di introdurre delle agevolazioni fiscali limitatamente ai tributi locali di competenza legislativa  provinciale, per finalità di coesione e sviluppo territoriale».
 
Insomma, è un primo passo ufficiale verso la nascita di «zone franche di montagna» caratterizzate da regimi fiscali vantaggiosi per le imprese ed i locali pubblici come antidoto al processo di spopolamento che sta colpendo sempre più incisivamente le valli lagarine e non solo. Perché la mozione, chiaramente, è stata pensata per i nostri monti ma i suoi benefici ricadranno su tutte le aree alpine trentine.
 
«L’importanza di preservare e tutelare le attività presenti nelle vallate - ha spiegato Claudio Civettini ai colleghi d’aula - dovrebbe essere chiara a tutti dal momento che ha che vedere sia con la valorizzazione delle risorse territoriali, sia col mantenimento di un’occupazione sulla quale fanno affidamento, anche in Trentino, non decine bensì centinaia se non migliaia di famiglie.
 
Chiaro, dunque, come le imprese del territorio montano dovrebbero costituire una priorità istituzionale. Perché hanno la necessità di interventi radicali che diano nuovi impulsi. Un argine contro spopolamento e abbandono della vallate costituisce una priorità da decenni e ormai le dimensioni di questa sfida contro ”la forza di gravità”, che continua a portare a valle giovani e famiglie, aziende e opportunità di crescita socio-economica, sono evolute a dimensioni emergenziali. Di qui la necessità di un intervento che l’amministrazione provinciale non può esimersi dal promuovere nel mondo più efficace. Di qui la necessità di un duplice impegno che spinga la Provincia ad individuare le zone maggiormente critiche da questo punto di vista predisponendo misure che fiscalmente agevolino le aziende».
 
Questo intervento, adesso, andrà per forza di cose elaborato e calendarizzato. La mozione, infatti, è un indirizzo ben preciso e, come detto, vincolante.

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