Un climber scopre una falesia segreta

Una falesia segreta, recuperata dalla vegetazione, e ora a disposizione di tutta la comunità. Lo scorso fine settimana, in Vallarsa, è stata inaugurata una nuova parete d’arrampicata, battezzata Sass de la Vecia in riferimento ad un antico toponimo. 
A scoprirla è stato Stefano Rigo, climber di Vallarsa, che assieme ad alcuni soci della Sat locale l’ha sistemata e ripulita con l’obiettivo di far rivivere quell’angolo di roccia. 
«La parete - racconta Rigo - si trova tra le frazioni di Valmorbia, in Vallarsa, e Acheni, nel Comune di Trambileno. Poco sopra si vedono alcune postazioni della guerra collegate al vicino forte di Pozzacchio. Quando l’ho scovata, assolutamente per caso, ho pensato sarebbe stato bello renderla accessibile a tutti, anche a chi si avvicina da principiante al mondo dell’arrampicata. E così è stato. Non tutti, dopotutto, vanno a cercare luoghi e scalate impossibili. E con la chiusura della falesia di Noriglio, si sentiva la mancanza di luogo nei dintorni dove poter arrampicare in tranquillità». 
La piccola ma caratteristica falesia, costituita da sette vie attrezzate (chiodature spit) con difficoltà e altezze variabili (da 5c a 6a, ma c’è anche un quarto grado, per un’altezza massima di 16 metri), sabato scorso è stata così testata da molti ragazzi e adulti, con il supporto tecnico degli istruttori della scuola Castel Corno e della Sat di Vallarsa che fin da subito ha appoggiato l’iniziativa.  
Come spiega il presidente della sezione Sat locale Marco Angheben, 210 soci all’attivo, «ci piaceva l’idea di valorizzare questo luogo e questa parte di valle, perché no, anche in chiave turistica. Si trova a pochi minuti di macchina da Rovereto (si vede dalla strada che sale in Vallarsa) e non presenta particolari difficoltà. Come Sat non ci siamo mai occupati direttamente di arrampicata, ma questa parete attrezzata potrebbe essere uno stimolo in più per organizzare prove e uscite propedeutiche alle nostre escursioni, rivolgendosi soprattutto a chi sta muovendo i primi passi in questa disciplina che sta avendo sempre più consensi, in particolare tra i più giovani». 
La scoperta, come detto, attirerà molta gente in Vallarsa e incrementerà il turismo in una delle zone più belle della Vallagarina.

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