Co-housing, una casa finanziata con gli ex vitalizi

La prima esperienza di convivenza a Villa Lagarina

di Tommaso Gasperotti

Parte la nuova esperienza di co-housing a Villa Lagarina: cinque giovani, dai 23 ai 29 anni, vivranno assieme in un appartamento in via Donizetti per staccarsi dal nido familiare e acquisire maggior autonomia. Questo in sintesi il progetto «Co-housing. Io cambio status», promosso dall’agenzia provinciale per la famiglia, natalità e politiche giovanili in collaborazione con la fondazione Demarchi, per dare la possibilità ai ragazzi di andare a vivere per conto proprio, nell’attesa di trovare un’occupazione duratura e una certa stabilità economica. E così, chiavi in mano, Alessandro Baldesari (da Pergine), Giulia Simoncelli (Volano), Erica Iannielli (Villa Lagarina), Giovanni Maffei (Pinzolo) e Martina Palumbo (Nogaredo) da qualche giorno hanno cominciato la nuova convivenza.
«Non si tratta della tipica esperienza da appartamento universitario - sottolinea Alessandro - bensì l’occasione concreta per intraprendere un percorso di vita autonomo all’interno della comunità».

Il progetto prevede che i ragazzi stiano nell’alloggio di Villa Lagarina al massimo due anni, contribuendo alle spese con 100 euro mensili. Una cifra simbolica che tuttavia serve a responsabilizzarli. «In Italia l’età media di uscita di casa è di 32 anni (in Svezia è 19, ndr) - fa notare Luciano Malfer dell’agenzia per la famiglia -. Da qui si capisce l’importanza di progetti che incoraggino i nostri giovani a uno scatto d’autonomia. Quello del co-housing è un modello sperimentale di welfare generativo unico in Italia, finanziato tra l’altro attraverso i fondi ex vitalizi, che li supporta nella fase di passaggio all’età adulta». In provincia di Trento sono una cinquantina i ragazzi che hanno fatto domanda, ma a Villa Lagarina è la prima esperienza di questo tipo che prende il via.

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