Brentei, la tragedia in un film Presto la proiezione ad Ala

Applausi alla prima per il pilota Bepi Simonetti e per l'attrice Francesca Aprone

di Luisa Pizzini

Al cinema di Piacenza dove il 25 maggio scorso è stato proiettato il film «Viaggio di ritorno» la gente che gremiva la sala 5 per la prima proiezione si è alzata tutta in piedi per applaudire Giuseppe Simonetti. Bepi, come lo conoscono tutti nella «sua» Ala ma anche nel resto del Trentino, era lì a distanza di 25 anni per rivivere attraverso le immagini sul grande schermo l’impresa che gli ha permesso di salvare le vite di molti giovani piacentini sorpresi da una slavina sul sentieri per il Brentei. Quel giorno, era il 17 luglio del 1991, non esitò ad alzarsi in volo con il suo elicottero per prestare soccorso alla sventurata comitiva che durante quella gita incontrò la morte. Sotto il fango e la grandine morirono sei ragazzi ed un seminarista. Ma anche se i loro compagni non poterono più riabbracciarli, dai ricordi non li hanno mai cancellati.

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Il film che racconta questa storia, un «Viaggio di ritorno» lungo le stesse strade ma anche nell’anima, ne è la testimonianza. E forse non tutti sanno che l’idea di questo progetto è stata partorita ad Ala nel febbraio dello scorso anno, durante la presentazione del libro sul pilota Bepi Simonetti, «Una vita tra le nuvole» scritto da Carlo Guardini. Il protagonista è uno dei superstiti di quella tragedia: Giovanni Alberti. «Il ricordo dei soccorritori era così emozionante che abbiamo deciso di fare qualcosa per ricordare chi non c’è più», spiega. Assieme a Matteo Malchiodi, l’estate scorsa, è ripartito dal piazzale della parrocchia di Nostra Signora di Lourdes, a Piacenza, ed hanno percorso di corsa i 200 chilometri che portano a Madonna di Campiglio. E poi su, fino al sentiero interrotto dalla slavina. La loro impresa (completata soltanto da Giovanni Alberti, perchè il suo compagno si è infortunato) è stata documentata ed è diventata il filo conduttore del film curato da Giorgia Scalia e Alessandro Zonin. «C’era un silenzio di gelo prima della proiezione del film - ricorda Giovanni Alberti - a cui sono seguiti momenti di commozione mentre le immagini scorrevano. Ma non è stata una serata triste, emozionante direi. C’erano anche i familiari delle vittime e tra il pubblico c’era anche un po’ di timore, perché nessuno lo aveva visto e ricordare quella tragedia è comunque delicato. Ma non era una ricostruzione quella che volevamo fare e la gente lo ha capito: è un ritorno con la memoria». In platea c’era anche un’altra alense: Francesca Aprone. «Lei è la voce narrante ed anche l’attrice che interpreta il punto di vista di una delle persone scomparse. Lascia intendere il pensiero positivo di Cinzia, la speranza che sa farsi largo in mezzo a qualcosa di terribile e che si manifesta nei suoi genitori». Nel film compare anche Walter Vidi di Campiglio, per anni a capo del soccorso alpino. Quel giorno coordino i soccorsi.

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Ala dunque gioca un ruolo importante nella storia, indimenticata, della tragedia del Brentei. Dal coraggio di Giuseppe Simonetti alla sensibilità di Francesca Aprone. Non poteva dunque rimanere esclusa dal piccolo «tour» di proiezioni del film che sta girando l’Italia. Dopo Piacenza (al cinema e poi anche in piazza) sarà a Madonna di Campiglio, il 15 luglio, a due giorni dall’anniversario dei 25 anni. Fara tappa poi in Sicilia nel paese del seminarista Nuccio Malaponti e infine arriverà anche ad Ala. La data della proiezione non è ancora stata fissata, ma molto probabilmente sarà nel corso dell’autunno.

 

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