Bonifica del tetto d'amianto ma senza le protezioni

Un uomo che si muove sul tetto spiovente di un vecchio edificio senza alcuna protezione, spostando alcuni pannelli di amianto. Se non ci fosse il video a testimoniare quanto accaduto sabato mattina in via Brigata Taro a Lizzana di Rovereto faremmo fatica a credere a questo racconto.

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"563906","attributes":{"alt":"","class":"media-image"}}]]

E invece è proprio così, anche se ormai esiste un protocollo di sicurezza per ogni operazione c’è chi evidentemente lo ignora.

Ma se maneggiare un materiale potenzialmente pericoloso qual è l’amianto non preoccupava l’uomo che si trovava su quel tetto, ben più allarmati erano i residenti della zona che si sono premurati di fotografare e filmare quanto stava accadendo, oltre che avvisare la polizia locale. La quale però, pur essendo intervenuta, non ha bloccato i lavori. L’uomo infatti - come testimoniano altre immagini - è tornato sul tetto, stavolta protetto da una tuta bianca, ed ha riposizionato al loro posto i pannelli coperti da un film protettivo.

[[{"type":"media","view_mode":"media_original","fid":"563881","attributes":{"alt":"","class":"media-image","height":"936","width":"1540"}}]]
 
Sul caso il consigliere provinciale Claudio Cia, che ha subito preparato un’interrogazione, nella quale segnala anche la presenza nelle vicinanze di un parco giochi che di una scuola elementare a pochissimi metri di distanza.

«La segnalazione - scrive Cia - mi è pervenuta “in diretta” da una signora residente a Lizzana che, allarmata e incredula, ha avuto l’intelligenza di raccogliere prove inequivocabili: un video di un minuto e dettagliato materiale fotografico. La rimozione è avvenuta in via Brigata Taro. Non sappiamo quale sia il proprietario dell’edificio e nemmeno quale sia la compagnia che ha ricevuto l’incarico di bonifica».

E ancora: «La vicenda diventa ancor più grottesca quando sul posto giunge la Polizia Municipale su segnalazione di uno o più abitanti del quartiere. I vigili intimano giustamente all’operaio di arrestare la sua attività ma, cosa strana, non ordinano di sospendere i lavori. Pochi minuti più tardi, gli agenti se ne vanno, e l’operaio riposiziona sul tetto la lunga fila di lastre rimosse, stavolta però avendo premura di indossare la tuta protettiva (obbligatoria) e di ricoprire le stesse con un film protettivo.
Non posso far finta di non vedere le molteplici anomalie del caso: scelta sbagliata della fascia oraria, operaio privo di tuta protettiva, vigili urbani che non sanzionano. Spero che venga fatta estrema chiarezza nel più breve tempo possibile».

 

comments powered by Disqus