Mattarello, tettoia e nuovo accesso: 960 mila euro per il parco
Si apre il problema di spostare il monumento «1900». Del manufatto per i caduti della Grande Guerra ha discusso la Circoscrizione
TRENTO. Torniamo a parlare dello spostamento del monumento "1900" collocato nell'area del centro sportivo Mario Zorzi. Come è noto, il progetto per la realizzazione nel parco dello spazio coperto con cucine per associazioni è ormai definito. La soluzione proposta dal comune, del costo di 960mila euro, mira a realizzare un nucleo stabile, di dimensioni ridotte, da destinare a cucina, inserito all'interno di una tettoia che definisca uno spazio coperto fruibile per diverse occasioni.
È definitivo anche il progetto di riqualificazione dell'intera area circostante e dell'adeguamento dell'accesso sud del parco che si vuole "istituzionalizzare" con la creazione di una rampa di accesso con pendenze adeguate, priva di barriere architettoniche, che collegherà il viale proveniente dal parcheggio di via Torre Franca con il piazzale Ergolding. Il costo di questa seconda opera si aggira sui 475mila euro.Tale intervento richiederà lo spostamento del monumento "1900" come annunciato in consiglio di circoscrizione dal presidente Alessandro Nicolli che ha letto la nota di richiesta da parte del Servizio Gestione Fabbricati.
Sulla storia del manufatto, trasferito qui sul finire degli Anni 90 dal recinto dietro la parrocchiale, ove sono collocati i due monumenti ai Caduti delle due guerre mondiali, e che sembra non poter vantare grandi pregi di carattere architettonico, abbiamo raccolto una certa curiosità. Una citazione di Luciano Ducati vuole la stele costruita a Graz per interessamento di alcuni paesani che la finanziarono con 24 corone d'oro.
I motivi sono sconosciuti. Si ricorda che nell'anno che apriva il XX secolo, papa Leone XIII indisse il ventiduesimo Giubileo della storia ed inviò al popolo cristiano di tutto il mondo un appello per vincere la sfida della modernizzazione; nel 1900, poi, l'imperatore Francesco Giuseppe compiva settant'anni, ma non ci sono richiami espliciti a queste ricorrenze.Massimo Baldi in una documentata ricerca sulle vicende di Mattarello dal 1918 al 1926, nello sfregio delle ali dell'aquila asburgica o tirolese che caratterizza la stele, vede un'operazione della strategia della "sopraffazione del ricordo" messa in atto dal Governo di occupazione quando il paese non è ancora nelle mani degli emissari fascisti. Mozzare le estremità delle ali dell'aquila imperiale, dietro la quale fa da sfondo il caratteristico "Kranz", la corona utilizzata per le onoranze funebri, fu un atto diffuso nei paesi conquistati dagli italiani come richiedeva una circolare del settembre 1922, che imponeva la rimozione di ogni tipo di "Insegne e diciture dell'antica Monarchia austriaca".
Era obbligo celebrare la "redenzione" e non si tollerava che il ricordo dei caduti trentini fosse legato alla loro militanza nell'esercito austriaco. In questo clima era stata partorita l'epigrafe del monumento collocato nel recinto a est della chiesa inaugurato nel luglio del 1921 che reca scritto: "In affettuosa memoria delle vite recise dall'austriaca barbarie nella guerra 1914-1918": un falso storico piegato alla propaganda nazionalista, in cui si disconosceva la militanza dei caduti di Mattarello nell'esercito asburgico, facendoli apparire come vittime di una barbarie perpetrata dall'Austria, come è ribadito in maniera pressoché analoga su una pergamena ritrovata nel basamento nel corso dei lavori di sistemazione dell'area nell'estate del 2000.