L'installazione

Dal Cimon della Pala al Muse: il bivacco storico arriva con la gru

Storica struttura d’alta quota delle Pale di San Martino, diventa parte del percorso espositivo dedicato a montagna e natura. Operazione complessa con elicottero e gru fino alla terrazza panoramica. Parole di apprezzamento da Provincia, Fiamme Gialle e Muse per un progetto che unisce storia, identità alpina e innovazione museale (foto di Claudio Libera)

LE IMMAGINI In volo circondato dai droni 

TRENTO. È stato sollevato da una grande gru e collocato sulla terrazza panoramica del Muse: il Bivacco Fiamme Gialle del Cimon della Pala, storico ricovero d’alta quota del gruppo delle Pale di San Martino, ha raggiunto oggi, lunedì 3 novembre, il museo trentino dopo un complesso trasporto che ha coinvolto elicotteri, mezzi speciali e tecnici della Provincia autonoma di Trento. Per oltre mezzo secolo ha ospitato alpiniste e alpinisti a 3.005 metri, diventando un simbolo dell’alpinismo dolomitico e del legame con il territorio. Ora diventa installazione permanente, visitabile dal pubblico nei nuovi spazi espositivi dedicati a natura, scienza e montagna.

L’operazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra la sezione CAI Fiamme Gialle, la Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo e i servizi provinciali. Il bivacco, sostituito recentemente da una nuova struttura in quota, è stato trasportato con un elicottero da Passo Rolle e poi trasferito al museo, dove è stato posato tramite gru sullo spazio panoramico del quarto piano. Resterà allestito con le otto brandine e le dotazioni originali, testimonianza autentica della vita in alta quota.

Un bivacco vola al Muse: le immagini spettacolari del trasporto con la gru

Spettacolare manovra questo pomeriggio, lunedì 3 novembre, nel grande prato antistante il Muse e il Palazzo delle Albere. Si è trattato del trasferimento del Bivacco Fiamme Gialle dalla Spalla del Cimon della Pala nel Gruppo delle Pale di San Martino al Muse. In loco fin dal 1968, ora è stato donato al Muse grazie ad un progetto sostenuto dalla Provincia e reso possibile dalla Scuola Alpina della Gdf e alla Sezione Cai Fiamme Gialle. I droni sono serviti per eseguire correttamente la manovra. Il bivacco entrerà a far parte del progetto di rinnovo del percorso espositivo del quarto piano, dedicato alle alte quote. Dopo la messa in sicurezza, che richiederà alcune settimane, sarà visitabile dal pubblico (foto Claudio Libera)

Per il direttore del Muse Massimo Bernardi, l’arrivo del bivacco rappresenta “un passo verso un percorso espositivo permanente che racconta l’evoluzione della relazione tra scienza, natura, montagna e comunità”. L’assessore provinciale Francesca Gerosa ha sottolineato come l’installazione permetta di avvicinare le nuove generazioni alla cultura della montagna e alla storia alpinistica trentina. L’assessore Roberto Failoni ha evidenziato il valore turistico e simbolico dell’operazione, che lega il museo alle vette dolomitiche conosciute in tutto il mondo.

Il Colonnello Sergio Lancerin, comandante della Scuola Alpina della Guardia di Finanza e presidente della sezione CAI Fiamme Gialle, ha ricordato l’importanza storica del bivacco, inaugurato nel 1968 e utilizzato per decenni da escursionisti e tecnici del soccorso alpino: “Rappresenta memoria, formazione e protezione in alta quota”.

Il bivacco sarà visibile al pubblico nei prossimi mesi nell’ambito del rinnovamento degli spazi espositivi del Muse, diventando parte integrante del percorso dedicato alle vette dolomitiche. C.L.

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