Trento

Ianeselli: l’esercito solo in stazione e in ausilio alle forze dell'ordine, non in tutta la città

Il sindaco ha ribadito che, quando si parla di sicurezza, non bisogna ragionare solo sul fronte della repressione ma anche sulle "cause sociali, di marginalità e di prevenzione delle dipendenze. Io credo che le due cose non si escludano"

TRENTO. "L'esercito in città non vuol dire pattuglie e camionette che girano in tutta la città. Vuol dire avere in una zona sensibile, che è quella della stazione, un ausilio alle forze dell'ordine". Lo ha specificato il sindaco di Trento Franco Ianeselli, a margine della conferenza stampa di giunta, parlando della richiesta, accolta dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, di far arrivare anche a Trento l'operazione Strade sicure dell'esercito.

Rispetto alle parole del presidente delle Acli Trentine Walter Nicoletti che ha parlato di una "mancanza di una politica rivolta all'integrazione", Ianeselli ha convenuto che, quando si parla di sicurezza, non bisogna ragionare solo sul fronte della repressione ma anche sulle "cause sociali, di marginalità e di prevenzione delle dipendenze. Io credo che le due cose non si escludano".

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