Trento

Bice Pallaver, i 90 anni di una istituzione: per molto tempo storica commercianti del centro

L’amica che la conosce ormai da vent'anni: «Ricorda a mente ogni appuntamento, è di una lucidità invidiabile che vanno di pari passo con il suo brio e la sua generosità. È una persona che è impossibile non amare, una donna di cui Trento può essere orgogliosa»

di Leonardo Pontalti

TRENTO. Festa nel cuore della città per una delle sue figure più conosciute: oggi compie infatti novant'anni Bice Pallaver: per tanti anni è stata una presenza amica e quotidiana per tutte e tutti coloro che frequentavano il centro storico, trovandola con il suo sorriso e la consueta ironia, schiettezza e disponibilità, oltre che con la sua innata esuberanza, prima negli spazi di via Cavour della sua boutique Papita Mode, poi in via San Pietro dove con il marito Renato Longo si era occupata di portare avanti l'attività avviata un secolo fa dalla famiglia Brighenti, con la vendita di prodotti ortopedici.

Anche oggi che si gode il meritato riposo Bice continua a rappresentare un valore aggiunto per tutti coloro che vivono la città, tanto che proprio quest'oggi saranno tantissime e tantissimi le amiche e gli amici che assieme ai familiari la festeggeranno.

A partire dai titolari e dal personale del bar Sociale, dove il contitolare Walter Goller attende da settimane questo giorno «per poterle ribadire ancora una volta, nel giorno in cui taglia un traguardo tanto importante, quanto sia una figura davvero preziosa per chi come noi vive e lavora nel cuore della città. Per la sua generosità, per il suo buon gusto, per le sue infinite energie».

Nata e cresciuta nel capoluogo, Bice prima di dedicarsi al commercio in città si era fatta le ossa in Emilia Romagna, dove aveva lavorato nei locali della Riviera per poi gestirne alcuni. Era poi tornata nella città natale avviando la sua attività, affiancando al punto vendita di via Cavour anche quello di Caldonazzo. Aveva poi deciso di chiudere le due boutique seguendo il compagno - e poi marito - Renato Longo da Brighenti.

Un'altra pagina di storia del commercio cittadino: l'attività era stata avviata nel 1921 e gestita per lunghi anni da Armida Furlani dopo il matrimonio con Umberto Brighenti, veronese che con il fratello Marcello avevano messo in piedi il negozio nel cuore di Trento. Longo era stato assunto da Brighenti e Furlani come tecnico ortopedico nel 1956 e dopo trent'anni di prezioso lavoro, la sua serietà era stata premiata da Armida che alla sua morte nel 1986 aveva voluto che proprio lui proseguisse il suo percorso professionale.

Renato e Bice si erano poi ritirati, l'attività di Brighenti rilevata da altri operatori e trasferita, ma in via Suffragio dal 2012 la tradizione di famiglia era stata ed è tuttora portata avanti dalla nipote di Bice, Virginia Pallaver: «Mia zia è una persona letteralmente unica. È sempre stata una donna sopra le righe, simpatica estroversa sempre con il sorriso e tanta voglia di vivere. Sono crescita con lei, mio ha insegnato a infrangere gli schemi, perché la vita è una sola e troppo bella e ci si deve divertire in ogni esperienza! Le voglio un bene profondo tanto che io sono la sua testimone di nozze e lei la mia».

Fedele alla sua esuberanza, ieri alla vigilia del novantesimo compleanno Bice si è dedicata alla cura di sé, facendosi bella all'Officina estetica dell'amica Mariapia Pietramale che la conosce ormai da vent'anni: «Ricorda a mente ogni appuntamento, è di una lucidità invidiabile che vanno di pari passo con il suo brio e la sua generosità. È una persona che è impossibile non amare, una donna di cui Trento può essere orgogliosa».

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