Ex Sloi, il Tar respinge il ricorso dei proprietari dell’area Sequenza
La società contro Comune e ministero per i danni legati all'inquinamento: chiedeva un risarcimento di 4,5 milioni per non aver potuto costruire nei terreni attigui a quelli contaminati dal piombo tetraetile
AREA SEQUENZA A ridosso della Sloi tre torri da 20 piani
TRENTO. Il Tar di Trento ha respinto il ricorso della società Sequenza contro il Comune di Trento e il Ministero dell’Ambiente in merito ai danni legati all’espansione nei terreni vicini dell’inquinamento dell’area Sloi attraverso la falda sotterranea.
Secondo la società, il Comune si sarebbe mosso in modo tardivo nell’ordinare l’esecuzione di misure di prevenzione ai proprietari dell’area Sloi. A causa del ritardo (l’ordinanza del sindaco è del 2024), la società Sequenza non avrebbe potuto costruire nell’area attigua ai terreni inquinati. Per questo motivo, chiedeva un risarcimento di 4,5 milioni di euro.
Il Tar ha stabilito che non c’è nesso di causalità tra l’attività amministrativa dell’Amministrazione comunale e l’impossibilità a costruire nell’area Sequenza e ha dunque rigettato il ricorso.
Dopo l’ordinanza firmata dal sindaco nel 2024 che intima agli attuali proprietari della Sloi di mettere in atto misure di prevenzione per impedire l’allargamento dell’inquinamento, è iniziato un confronto tra gli stessi proprietari e il Ministero dell’Ambiente per la progettazione di vari interventi tra cui una barriera idraulica, in modo da impedire che la falda porti a valle gli inquinanti delle aree contaminate di Trento Nord.